A quasi tre anni da “Louden Up Now” ecco il terzo album dei tre punti esclamativi noti anche come Chk Chk Chk. In mezzo avevamo avuto un simpatico Ep dal vivo intitolato, manco a dirlo, “Live! Live! Live!”, nonché un gran bel singolo con pezzi rispettivamente di Magnetic Fields e Nate Dogg: “Take Ecstasy With Me / Get Up”. E proprio da quello partiamo per parlarvi del nuovo disco.
“Take Ecstasy With Me / Get Up”, infatti, aveva fatto pensare che il (piccolo, in fondo, perché rimediabile) problema dei !!! fosse quello della composizione, di trovare cioè i pezzi sui quali “montare” le loro intuizioni di ritmo, suono e arrangiamento. Intuizioni di buon livello e a volte geniali, che costituiscono senz’ombra di dubbio il vero valore aggiunto del gruppo.
In pratica, il singolo confermava che, quando le canzoni ci sono, i !!! sanno bene come gestirle. Serve ricordare anche un gigante come “Me And Giuliani Down By The School Yard”? Se però la scrittura pencola (e già in “Louden Up Now” si notava qualche limite in questo senso) gli otto si trovano a ripetere i loro trick strumentali e di produzione senza andare molto lontano.
E in “Myth Takes” queste famigerate idee di scrittura vanno e vengono. Così il risultato non può che essere alterno. Quando le cose funzionano ci si diverte: è il caso dell’accattivante title track, di “Must Be The Moon” e di altre sulle quali ci soffermeremo fra poco. A volte però il motore gira a vuoto, e pezzi come “A New Name”, “Yadnus” e “Bend Over Beethoven” (troppo lunga per una riproposizione degli aspetti più risaputi della musica degli otto) rischiano di farsi dimenticare dopo ogni ascolto.
Intendiamoci: non abbiamo intenzione di far pesare sul gruppo la colpa di non aver tirato fuori dal cilindro un’altra “Me And Giuliani”. E’ un errore critico fin troppo comune, ma soprattutto non è questo il difetto di “Myth Takes”, a cui forse avrebbe giovato una minore autoreferenzialità e soprattutto, ci ripetiamo, un maggiore sforzo nel momento della composizione. E’ un rischio abbastanza normale per album creati durante lunghe jam come questo, ma questo non cambia la sostanza.
Che il disco sia stato pensato e realizzato per essere suonato dal vivo appena sfornato si sente. E si avvertono tutte le conseguenze del caso. Al pregio di una generale atmosfera di roughness si accompagna il difetto tipico di lavori di questo genere, cioè un’uniformità forse un po’ eccessiva. E’ vero che la musica dei !!! non somiglia a quella di nessun altro gruppo, ma è altrettanto vero che finisce per essere fin troppo simile a se stessa. Dal blocco dei dieci brani solo numerosi ascolti riescono a farne emergere alcuni.
Noi ci sentiamo di segnalarne tre. Il singolo “Heart of Hearts”, ottima scelta perché è probabilmente la migliore delle dieci tracce. Le giovano l’utilizzo di una voce femminile e una voglia di lato oscuro dell’elettronica che fa del brano un electro-funk tinto di nero, graffiante nel suo incedere minaccioso.
“Break In Case Of Anything”, che per soli tre minuti e mezzo poggia schegge disco su chitarre lanciate nello spazio e coretti in pieno stile Out Hud, e finisce per risultare più vitale di molti brani con più pretese. Si capisce solo sul finire che una maggiore voglia di variare avrebbe portato il disco su ben altri livelli. Infatti anche la conclusiva, accorata “Infinifold” si distingue, spiccando soprattutto nel contrasto con tutto il resto dell’intera produzione dei !!!.
In definitiva il sei lo mettiamo tranquillamente, e non escludiamo che il disco possa anche crescere con il tempo. Ma le potenzialità della band sono ben superiori. “Myth Takes” rimane un buonissimo party-album ma dà anche l’impressione di una certa stasi.
Probabilmente dal vivo i ragazzi saranno ancora quella forza irresistibile che vedemmo nel 2004. Certo, però, che se ci limitiamo a considerare quello che ci lascia il disco, più che ai tre punti esclamativi stavolta siamo ai tre puntini di sospensione.
(01/03/2007)