Beatrice Antolini

A Due

2008 (Urtovox)
songwriter, avant-pop

Bambina prodigio del pianoforte, precoce compositrice di canzoni bislacche, Beatrice Antolini stupisce un allora - tardo 2006 - intorpidito underground italico con “Big Saloon”. In questo focoso debutto, la giovane autrice utilizza accordi di piano e arrangiamenti burleschi (e forma-canzone) come se osservasse un caleidoscopio per bambini, talvolta smarrendo la bussola della godibilità, ma talaltra arrapando con trovate acrobatiche di tutto rispetto. Il disco ottiene un così gran successo che finisce fuori listino dopo poco, e nel frattempo Antolini si prodiga con una nutrita serie di date dal vivo e di collaborazioni (Baustelle, Bugo), fino a che non esce il suo seguito, “A due”.

Anche in “A due” prevalgono i numeri eccentrici (ma maggiormente meditati, studiati, estesi) di vaudeville sensuoso, di music-hall Broadway-iano, di cadenze esotiche e melodie psichedeliche, come in “Pop Goes To Saint Peter”, un treno di ritmati esotismi (tango, twist, orchestrina rumba), un capolavoro di vocine suadenti, entusiastiche o spiritate, e un umore aggressivo-frenetico che ricorda persino i Dead Kennedys. Anche meglio è “A New Room For A Quiet Life”, bossanova luciferina percussiva per piano martellante, un Nine Inch Nails al femminile dedito alla tropicalia. Invece “Modern Lover”, sonata stralunata ricolma di luminescenze di tastiera (non meno allucinogene), acquieta la tempesta ormonale.

“New Manner” sceneggiato da Deerhoof folk-circensi innervato da rimandi tanto sinfonici quanto psicotici (meravigliosamente farfuglianti) non vale quanto “Double J”, virtualmente quello che caverebbe Nine Inch Nails dal pop mattoide.

Il suo piano scalmanato fa spesso da controparte al canto afrodisiaco. L’assatanata “Funky Show”, il singolo di lancio, suona come una continuazione del tardo Captain Beefheart (con profusione di suoni cacofonici e sprint finale). Sull’orlo di una specie di lussuria nevrotica finisce pure il mini-musical “Sugarise”, poderoso swing recitato da una Lydia Lunch asmatica e intervallato da grotteschi siparietti sudamericani (in luogo del chorus), maltrattando il piano in un modo che scandalizzerebbe Esquivel, che capitola in rimbombo contrito.

“Morbidalga” è un lento - cantabile ma non troppo - a base di accenti flamenco, organetto vintage e atmosfera fatata psych, e “Clear My Eyes” pare una delle serenate da cartomanti di Danielle Dax (con partitura swingante caotica da ipnosi), e la calma “Secrete Cassette” espone una melodia minore dei Jennifer Gentle, imbastita da cori assonnati e fondali d’organo.

Il sabba tribale-atonale di “Taiga” (7 minuti) esalta degnamente il suo baccanale acustico; praticamente retto soltanto da voce e arpeggio, e circondato da suoni squinternati, il brano procede di bizzarria in bizzarria (ronzii, note vaganti, rumori fastidiosi, ritmo instabile, organo sibilante) fino a che il canto alza il tono e avvia un’improvvisazione orientaleggiante continuamente avvolta dalle dissonanze; il lattice si sfalda in note tenute sbiadite e tremori orrorifici. In una parola, la sua personalissima “The End”.

Lungi dalla profondità o dall’erudizione, questa maestrina della contaminazione gioca a fare l’intrattenitrice vellutata, ma importandovi la deontologia della punkette in fase di transizione, o di rocker-coraggio. La maturità delle canzoni, scarsa o poco ostentata, è sfruttata fino al camuffamento sistematico dei connotati (con i metodi più disparati, a tratti quasi disperati), e finisce per essere operazione ai limiti. Pur senza un vero e proprio self-control, non le manca di certo il feeling della vibrazione energetica, l’idea originale che fa sobbalzare il brano, la cura sottesa all’inventiva variabile (ambiziosa e no). Mixato da Marco Jennifer Gentle Fasolo, masterizzato da Max Trisoto; pubblicato anche su vinile, distribuito anche via ITunes (oltre che da Audioglobe).

12/10/2008

Tracklist

  1. New Manner
  2. Funky Show
  3. Morbidalga
  4. A New Room For A Quiet Life
  5. Modern Lover
  6. Clear My Eyes
  7. Pop Goes To Saint Peter
  8. Sugarise
  9. Secrete Cassette
  10. Double J
  11. Taiga

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