Duke Special

The Stage, A Book & The Silver Screen

2010 (Reel To Reel)
english-pop

Nella confusa identità sonora del secondo millennio si va delineando una maggior autarchia stilistica che fraziona i gusti del pubblico, alcuni artisti sono di fatto relegati a un ghetto culturale che difficilmente può essere scalfito dalla eterodossia critica.
Peter Wilson (e la sua identità musicale nota come Duke Special) non possiede il carisma ambiguo del neofita, né la sfrontatezza dell’ideologo intellettuale adatte a convincere un pubblico vasto: le sue radici musicali sono frutto di passione e tradizione familiare. Lo studio del pianoforte ha accompagnato l’infanzia dell’irlandese, la nonna, la madre, il padre e le tre sorelle hanno trasferito al giovane ragazzo dai lunghi dreadlocks un ricco bagaglio artistico, che Peter Wilson ha sdoganato dalle coordinate accademiche, incrociando le gesta di compositori moderni.
 
Tom Waits, Kurt Weil, Neil Hannon, Van Dyke Parks e Rufus Wainwright convivono tra le pieghe del repertorio senza nessun conflitto stilistico, mentre un flavour vaudeville avvolge con orchestrazioni suadenti tutte le intuizioni armoniche dell’autore.
Ma nonostante le notevoli premesse, l’attenzione del pubblico non sembra giovare ai Duke Special. Mentre le precedenti prove sfidavano con fare incerto l’asettico mondo del pop-rock, “The Stage, A Book & The Silver Screen” realizza finalmente parte delle ambizioni di Peter Wilson, sono tre progetti riuniti in un unico box dal design raffinato.
 
Il primo cd, “Huckleberry Finn”, è un evento rilevante per chi ama la musica di Kurt Weil. Le cinque tracce del grande musicista tedesco, ispirate dal racconto di Mark Twain, godono della prima registrazione ufficiale grazie a Duke Special, il fascino delle armonie multicolori e teatrali è intatto e coinvolgente, la mobilità armonica di “Apple Jack”, l’intensità emotiva di “River Chanty” e quella poetica di “This Time Next Year” sono riconducibili senza incertezza a Kurt Weil, Peter dimostra rispetto e amore per le sue splendide geometrie armoniche, ma altresì supera i limiti della stesura calligrafica nella superba “Catfish Song”, che si avvale del contributo vocale e musicale di Clare And The Reason.
 
Una pletora di autori, invece, organizza le gesta sonore di “The Silent World Of Hector Mann” (secondo cd del box). La vita del misconosciuto attore comico degli anni Venti (riscoperto attraverso la lettura del libro “The Book Of Illusion” di Paul Auster) è raccontata attraverso deliziose e frivole canzoni. Peter Wilson usa toni più didascalici e leggiadri che la produzione di Steve Albini valorizza senza enfasi. “Tango Tangle”, “Hearth And Home” e “The Prop Man”, pur nella loro prevedibilità, conservano un fascino sbarazzino e teatrale, ma sono che piccole pause di un insieme molto interessante.
“Wanda, Darling Of The Jockey Club” di Neil Hannon è una ulteriore incursione nel vaudeville del leader dei Divine Comedy, che riattiva le imprese dei Duckworth Lewis Method, mentre “Old Folks And Cow Pokes” raccorda suggestioni cinematografiche e letterarie regalando all’ascoltatore il momento lirico più intenso.
Matt Hales (Aqualung), con “Teller’s Tale”, e Ed Harcourt, con la splendida “Jumping Jacks”, adagiano il loro lirismo sulle orchestrazioni suadenti di Peter Wilson.
Tra gli imprevisti sussulti di “Scandal” e le morbide trame di “You’ll Be Detective” (scritta da Clare Muldaur) spunta alfine il genio di Phil Wilkinson, autore della splendida “Double Or Nothing”.

“The Silent World Of Hector Mann” non deluderà i fan dei Magnetic Fields o di Rufus Wainwright ma è il terzo capitolo “Mother Courage And Her Children” il progetto più ambizioso e convincente. Realizzato per una piece teatrale del Teatro Nazionale su testi di Kurt Weil, “Mother Courage And Her Children” resta uno dei testi più interessanti sugli orrori e le infamie della guerra, tre ore di musica che sono condensate in 37 minuti con abilità e ottime capacità di sintesi. Se la rappresentazione teatrale ha sollevato i dubbi dei critici, la resa musicale è invece ricca e soddisfacente.
Peter Wilson ridona fascino ai personaggi con armonie seducenti e passionali, le canzoni sono libere dalle loro connotazioni teatrali. Le superbe “Mother Courage”, “Eilif” e “Soldier’s Song” potrebbero appartenere a qualsiasi album di Duke Special o dei loro amici Divine Comedy ed essere dei classici, mentre “Cook’s Song” si candida come una delle più briose canzoni dell’anno, un tango dall’incidere vigoroso e trascinante.
 
L’album è la miglior prova di Peter Wilson, le composizioni sono tutte brillanti e ricche di classe, l’autore  stuzzica con atmosfere country e delicati fraseggi vocali e strumentali in “Farmhouse Song”, libera un romanticismo suadente e per nulla lezioso nella ottima “Yvette”, si adagia su toni decadenti in “Lullaby” e gioca col palcoscenico in “Songs Of The Hours”.
“The Stage, A Book & The Silver Screen” non è album destinato a tutti, Peter Wilson con piccoli passi è uscito dall’ombra dei Divine Comedy, spesso citati come punto d’ispirazione, e procede con convinzione verso una dimensione musicale autonoma, dove il pungente sarcasmo del suo amico Neil Hannon è sostituito da un gusto neoclassico e sottilmente vintage che merita attenzione.

20/07/2010

Tracklist

The Silent World Of Hector Mann:

 1. Hearth And Home
 2. Wanda Darling Of The Jockey Club
 3. Jumping Jacks
 4. Mister Nobody
 5. Tango Tangle
 6. You'll Be Detective
 7. Double Or Nothing
 8. Country Weekend
 9. Old Folks And Cow Pokes
10. Prop Man, The
11. Scandal
12. Teller's Tale, The

Huckleberry Finn:

 1. River Chanty
 2. Come In Mornin'
 3. Apple Jack
 4. This Time Next Year
 5. Catfish Song

Mother Courage And Her Children:

 1. Prelude
 2. Mother Courage
 3. Eilif (Song About The Soldier And His Wife)
 4. Yvette (Song Of Fraternization)
 5. Song Of The Hours
 6. Great Capitulation, The
 7. Soldier's Song
 8. Mother Courage (And The Threat Of Peace)
 9. Cook's Song
10. Farmhouse Song
11. Lullaby
12. Mother Courage Finale

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