A distanza di tre anni, se si eccettuano qualche velina generalista che raccoglie pari pari le entusiastiche impressioni dello stesso James Murphy (chiedereste all'oste se il suo vino è buono? Ecco, appunto.) e aficionados che pure non mancano, molti altri hanno colto le stesse incertezze nel nuovo "This Is Happening". Meglio tardi che mai e magari fosse così, giacché l'impressione è quella di assistere a un ulteriore passo indietro. A cominciare dal sound, che pedissequamente riprende quelle ritmiche grezze già ampiamente udite, e proseguendo col songwriting la cui caduta ripara nel comodo rifugio di numi tutelari troppo saccheggiati per poter essere catalogati come semplici fonti di ispirazione. Questo nella migliore delle ipotesi, visto che l'alternativa si traduce in lunghe maratone nel cui mezzo non succede nulla di rilevante.
Si procede a fatica fra il parlato dell'interminabile intro di "Dance Yrself Clean", appena salvata da una saltellante tastiera prelevata a forza da "Silent Shout" dei Knife, e la chiassosa "Drunk Girls", i cui afflati Reed'n' Bowie non mancheranno - per carità - di dare i giusti frutti nelle feste alcoliche, per passare alla pretenziosa marzialità di "One Touch", anch'essa adatta dopo averne bevuti un tot., e quindi al Robert Fripp tarocco somministratoci con "All I Want", che non sarebbe neppure malaccio se non contraesse fior di debiti con la bowiana "Heroes", dimenticando tuttavia di restituire almeno parte degli interessi. E il prosieguo non migliora, anzi. Bypassando i falsetti di Murphy che tentano di tenere insieme i robottini melodici di "I Can Change", si ripiomba nella sfacchinata elettrofunky con frammezzo rock "You Wanted A Hit": ancora lo spoken strozzato di James, e questo per nove lunghissimi minuti.
Poi, avanti con "Pow Pow", scialba riproposizione di un David Byrne d'annata, con lo swing elettrico "Somebody's Calling Me", che scimmiotta l'Iggy Pop malaticcio di "The Idiot", e chiudendo con "Home" che in qualche modo riprende in chiave danzereccia il non irresistibile motivo dell'opening track.
Spiace dirlo ma in "This Is Happening" l'arrosto scarseggia, e il molto fumo questa volta non basta a nasconderne le magagne.
(15/05/2010)