Profondamente disillusi, annoiati, isolati dal mondo ma sempre on-line, sospinti da un pigro sentimento il cui agire porta al non agire, affranti da inadeguatezza e disgusto di sé. E per tutto ciò tendenti agli eccessi lasciando che casse di birra, ore di bighellonaggio tra skate e schitarrate portino a una irraggiungibile maturità.
È a questa classe di giovani che questo bizzarro personaggio che è Nathan Williams si rivolge, semplicemente perché anche lui non è altro che un nerd californiano ozioso, irruente e dallo spiccato tasso alcolico.
Ai più sarà noto forse per lo scempio al Primavera Sound Festival di Barcellona, quando, imbottito di alcool e Valium, crollò sul palco riuscendo come spesso accade in questi casi ad accrescere il clamore nei suoi confronti.
Sorge in effetti il ragionevole dubbio che il personaggio "spicchi" su quello che è il valore musicale in sé. Con questo non si vuole elevare questo ragazzo a simbolo generazionale, né tanto meno a fenomeno da baraccone, anche se entrambe le definizioni si avvicinano molto alla realtà. E non si vuole nemmeno sminuire il fenomeno Wavves a livello musicale. Ma indubbiamente le considerazioni musicali devono tener conto del loro valore estrinseco e (a)sociale, e il personaggio non può che restare collegato indissolubilmente alla musica, che pertanto finisce col diventare stile di vita, linguaggio comunicativo e forse moda.
E come accadde, con le dovute proporzioni, a gruppi come i Green Day, ci si chiede se quello che è un fenomeno circoscritto al panorama indie possa estendersi anche alla massa.
Anche in "King Of The Beach" la musica è vista come mezzo per evadere dalla realtà in un mondo altro in cui la sregolatezza dell'essere eterni ragazzini sia la normalità e non qualcosa da osservare con ribrezzo. Un mondo, o ugualmente una spiaggia soleggiata in cui l'unico must è divertirsi e nel quale anche chi nella vita reale è un inadatto/inutile e incompreso può finalmente emergere. E se il mondo è questo, Wavves ne è il re.
Emblematica a tal riguardo è l'iniziale "King Of The Beach", un irriverente surf-pop che strizza l'occhio a un power-pop estremamente sixties, come se Brian Wilson non fosse realmente mai passato di moda. E così, tra coretti, dissonanze noise, azzeccate stonature, distorsioni elettriche, rabbiosità punk, accelerazioni garage, ondeggiamenti brulicanti in salsa surf-rock ed escursioni elettroniche, le dodici schegge di "King Of The Beach" scorrono via che è un piacere, cosi come accadeva nel precedente "Wavvves".
Sono le infantili e fantasiose escursioni dalla realtà, fuggenti costruzioni mentali di una finta realtà nella quale costruire un eroi immaginari, nonostante una vita reale che significa derisione e non accettazione.
Il disco convince meno nei brani più lenti e tipicamente pop, tra divagazioni psichedeliche e semplici esperimenti elettronici, come nella quasi natalizia "When You Will Come".
Forse perché liricamente e stilisticamente il vero Wavves è quello del beffardo e ironico garage di "Post Acid", pezzo eloquente già dal titolo e nel quale Williams si rivolge alla miseria come a un'amica, chiedendole sarcasticamente aiuto nel momento del bisogno. "Take On The World" sono i Nirvana che duettano con i Pavement a bordo di tavole da surf. D'altro canto, gli stralunati e freakadelici drone di "Baseball Cards" e "Mickey Mouse" sono la dimostrazione che ora come ora un tocco di Animal Collective lo si trova praticamente ovunque. In "Convertible Balloon" si sentono invece molto gli ultimi Yeasayer, e non è detto che sia un bene. "Green Eyes" è probabilmente il pezzo più efficace del nuovo corso, sempre più hi-fi, tra riff killer ed estrema immediatezza melodica. Nella pulsante e rabbiosa "Linus Spacehead", troviamo ancora riferimenti ai Nirvana con un gran lavoro alle percussioni e una trascinante potenza sonora.
Anche in questo terzo album, Wavves si conferma quindi essere personaggio singolare e realtà interessante da seguire in tutti i sensi, sia che ci si riconosca nel suo modo di essere, tra lo scanzonato e lo pseudo-depresso, sia semplicemente per accompagnare in maniera vibrante e divertente queste assolate giornate estive. Promosso.
09/08/2010