Drone-rock, hard-rock, drone-metal, stoner, noise-rock, sludge, japanoise, ambient, psychedelic rock, grunge, j-pop, dream-pop, elettronica, shoegazing e adesso anche synth-wave: i Boris sono per davvero uno dei gruppi cruciali di quest'inafferrabile decennio Zero. E il 2011 è l'ennesimo anno di grazia per Wata e la sua banda di maledettissimi tagliagole del postmoderno: quattro album, di cui uno ("Klatter") è una nuova collaborazione con Merzbow, un altro ("New Album") è un disco di dream-pop cibernetico (sì, avete capito bene) alla Curve/Blonde Redhead, in distribuzione solo sul mercato giapponese - e che raccoglie il meglio di "Attention Please" e "Heavy Rocks" - e quindi i due in questione.
"Attention Please" è una mistura di synth-wave e shoegaze infarcita di melodie gradevoli, voci suadenti, chitarre aggressive, ma in definitiva leggiadre e sulfuree; il tutto si risolve in un onirismo decadente in pieno "Lost In Translation"-style. E poi ci sono dei numeri veramente notevoli, a partire da "Hope", supersonica vertigine cybergaze e, ancora, ballate liquide come "See You Next Week", "You" e "Hand In Hand". E gli anni Ottanta del synth-pop vengono omaggiati con "Party Boy", come dei Depeche Mode in fissa per il j-pop.
Il feticismo dei Boris non ha rivali, e in "Heavy Rocks" la formazione giapponese ne dà sfoggio in una maniera non troppo diversa da "Smile" del 2008. In due parole, hard-rock potente e visionario, esattamente a metà strada tra la versione commerciale degli anni Ottanta e la versione alternative dei Novanta. Quindi? Chitarre spianate su riff a cascata, assolo penetranti alla Malmsteen, vocalismi stentorei, ritmiche stantuffo e un senso di generale anacronismo che rende il tutto meritevole della massima considerazione di modernità. E quando imbroccano la power ballad ("Missing Pieces") c'è da alzare al cielo gli accendini.
Grandi Boris, ma proprio sopra tutto e tutti, una macchina infernale e inafferrabile, una macchina ricicla-generi come nessun'altra in questo momento - anzi da quindici anni a questa parte.
18/11/2011