Circuit des Yeux

Portrait

2011 (De Stijl)
blues-wave

Dopo l’ascolto di “Sirenum”, mi venne da definire Circuit Des Yeux (al secolo Haley Fohr) come una Zola Jesus più devastata, ma con meno talento. “Portrait”, però, con la sua marcata infatuazione per il blues, mostra un’artista meno sconnessa, lontana dalla "crimson wave" e alle prese con un nugolo di brani più “musicali”, ripuliti ma non esenti, comunque, da certa “sporcizia” esistenziale.
Tuttavia, questo “ritratto” non è così profondo e compiuto da catapultare l’artista di Lafayette, Indiana, verso quelle vette che si porterà pure dentro ma che, ancora un po’ troppo timida nel rovistare tra le pieghe più nascoste della sua anima, restano lontane. Probabilmente, si è ripulita un po’ troppo, chissà…

Apre la voce di Arthur “Mississippi” Williams (da “A Definition Of Blues”) e si prosegue con la ieratica solennità di “Falling Out”, la voce un brivido oscuro proiettato dentro scenari aridi. La desolazione e il contagio della "musica del diavolo" si riverberano anche nella ballata folk di “3311”, in cui l’inflessione vocale di Haley tradisce non poche tentazioni operistiche. Inaspettato ma non così alieno, perché in linea con l’affresco di quell’”hardship” che, stando alle parole di Williams, rappresenta l’essenza del blues, l’ipnotico e farfugliante blob psichedelico di “Crying Chair” chiude, idealmente, la prima parte dell’opera, lasciando spazio, poco dopo, a “Twenty And Dry”, nella quale fantasmi scheletrici e veramente bluesy riecheggiano tra ragnatele umbratili e polverose.

“Weighed Down” e “101 Ways To Kill A Man” sono, invece, più cadenzate, quasi amorevoli nella loro ambigua orecchiabilità. Si chiude dalle parti del Boss, con rumore ed enfasi di fuoco nella cover in versione live di “I’m On Fire”.
Rimandata al prossimo lavoro.

17/07/2011

Tracklist

1. Intro
2. Falling Out
3. 3311
4. Crying Chair
5. Twenty And Dry
6. Weighed Down
7. 101 Ways To Kill A Man
8. I'm On Fire (Live)

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