Galati

Floe Edge

2012 (Treetrunk)
ambient-drone

Dopo aver presentato, pochi mesi fa, il lavoro del talentuoso e promettente Hoff, ecco emergere dal sotterraneo e misconosciuto panorama ambientale italiano un altro nome. Roberto Galati si presenta come un musicante di immagini e sensazioni – arte che in campo ambient ha visto in Steve Roach e nei suoi svariati panorami emotivi i progenitori più importanti – ed è titolare del progetto che porta il suo cognome da ormai più di vent'anni.

“Floe Edge” è forse il primo suo lavoro a godere di una visibilità più eterogenea, grazie alla produzione di una label storica come Treetrunk e dell'enorme sforzo di promozione attuato da quest'ultima e da parte dello stesso musicista padovano. La sua ambient music si rifà in questo lavoro a quei suoni di cui la Glacial Movements di Alessandro Tedeschi si è issata a portabandiera in Italia e all'estero: un intreccio di isolazionismo elettronico e melodismo fervido, dove il clima artico è indiscusso protagonista. È quindi piuttosto naturale che i primi nomi a risaltare in mente siano quelli (restando in Italia) di Attilio Novellino e Celer, con qualche eco lontana del primo Tim Hecker e gli ovvi riferimenti al catalogo della succitata label romana (Netherworld, Lull, Skare).

Ogni movimento, come precisato dallo stesso Galati, è la trasposizione in musica di un fattore esterno: non è quindi un caso che all'apertura e alla chiusura del disco coincidano i due episodi più austeri e raggelanti, entrambi ispirati dalle lande artiche e nebbiose della Groenlandia. La capacità descrittiva si dimostra decisamente efficace soprattutto nel quinto e ultimo movimento, dove masse di venti gelidi si scontrano dando vita a un vero e proprio vortice che riesce a sfiorare da vicino le trame dell'ambient industriale.
Più legati al drone sono invece i tre brani centrali: il secondo movimento è rappresentazione di una luminosità fioca e crepuscolare, resa dall'incontro fra flussi silenziosi e archi sintetici, mentre l'abbraccio intermittente del terzo (qui il Tim Hecker è quello di “Ravedeath, 1972”) e la catarsi disturbata del quarto – apice del disco tutto - fanno rima rispettivamente con solennità e spiritualità.

“Floe Edge” è un'altra bella risposta che il 2012 regala a coloro che proseguono a considerare l'ambient music come un linguaggio estraneo al panorama musicale italiano. Assieme al disco, è disponibile un Dvd contenente dei suggestivi video girati per ciascun brano in Groenlandia, documenti di sicuro valore per chi volesse approfondire quanto evocato dall'ascolto. E se il nord continua a essere lo scenario per antonomasia di buona parte delle produzioni ambient contemporanee, Galati si dimostra illustratore dal realismo encomiabile, più fotografo che pittore, protagonista centrale del suo stesso ritratto.

N.B. Il disco è disponibile per il download gratuito dal sito ufficiale dell'artista, che ha anche scritto un diario sul viaggio in Groenlandia che ha ispirato il lavoro.

01/02/2013

Tracklist

  1. Floe Edge I
  2. Floe Edge II
  3. Floe Edge III
  4. Floe Edge IV
  5. Floe Edge V

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