Nato dalla combinazione di materiale registrato in studio e altro catturato dal vivo, "Gamma Knife" ritorna ai fasti più sperimentali della compagine guidata da Toby Driver.
Rilasciato in formato digitale tramite la Ice Level Music, l'etichetta creata dallo stesso Driver in occasione della pubblicazione di "Sixty Metonymies" dei Tartar Lamb, l'altro suo progetto condiviso con Mia Matsumiya, questo nuovo lavoro rappresenta una ventata di aria fresca per i Kayo Dot, negli ultimi due lavori ("Blue Lambency Downward" e "Coyote") un po' troppo pericolosamente affacciati sul baratro del manierismo.
Racchiuso tra "Lethe" (a tratti, reminiscente di alcune pagine degli Extra Life, tra rintocchi di campane lontane, fendenti addolciti di violino, coralità estatica e languidi guaiti di sax) e la languida meditazione autunnale della title track, il nucleo essenziale dell'opera ruota intorno all'idea di una sintesi di avant-prog e jazz-rock.
Rovesciato improvvisamente il canone "spiritualistico" di "Lethe", "Rite Of Goetic Evocation" inaugura, così, uno dei trittici più frastornanti e nerboruti della loro carriera. Nelle trame caotiche e infuocate, si riconosce anche il marchio dei Maudlin of the Well (altro grande progetto di Toby), un marchio ingoiato e rigurgitato dalle traiettorie progressive di "Mirror Water, Lightning Night" e chiuso da "Ocellated God", nei cui strapiombi dissonanti Toby si diverte a portare le sue urla verso vette sempre più alte.
Insomma, c'è materiale a sufficienza per rilanciarsi alla grande, magari affidandosi con ancora più decisione alla dimensione live per ridestare la fiamma dell'ispirazione.
18/01/2012