Dopo le rare fattezze di “Our Inventions” (2010, Morr Music), le solite collaborazioni sparse qui e lì e due 7” ben assemblati, “Remember” del 2010 e “Move On” del 2011, i Lali Puna di Christian Heiß, Christoph Brandner, Markus Acher e Valerie Trebeljahr tornano al taglia e cuci a loro più caro. Lo stesso che nel 2001, all'alba del loro bestseller “Scary World Theory” (Morr Music), li fece descrivere dalla stampa di mezza Europa come “la band che fa della semplicità lirico-armonica la forza della propria musica”, rendendoli così una delle prime scoperte più citate di inizio Noughties.
Anche se indubbiamente l'effetto sorpresa non c'è più, e pur considerando che per i tre quarti il disco è affidato a dei remix, la scrittura e la consapevolezza del linguaggio assumono oggi una rinnovata giovinezza in questo “Silver Light”.
Chiunque pensasse che la loro rivisitazione del 2001 del classico di Oakey/Moroder in chiave Human League, “Together in Electric Dreams” , fosse il massimo della stranezza auspicabile dai Lali Puna , dovrà ricredersi. Originariamente appartenuta a quel piccolo genio dell'occultismo applicato all'elettronica chiamato Mort Garson (1924/2008), “I've Been Over The Rainbow” (tratta dall'album “The Wozard Of Iz” del 1968) è un siparietto fioco e docile che non sfigurerebbe in uno di quegli spot in cui la vita familiare è proprio una favola.
Il fatto che in principio sia appartenuta a un arzillo canadese appassionato di spiritismo che amava anche farsi chiamare Lucifer rende molto più accattivante questa intuizione.
Ma è nei remix che il gioco si fa ancora più interessante. Cornelius plasma a sua immagine “Hostile To Me”. Se così in partenza era una poesiuola di poco più di due minuti che molto ricordava l'operato dei giapponesi Tenniscoats, ora diventa una ninna-nanna cosmica per bambini pieni di fantasia. “Move On”, remixata da Baths, tende a portare con gusto i Notwist di “Neon Golden” verso i Mouse On Mars di “Distroia”, o giù di lì. La conclusiva “Safe Tomorrow”, manomessa da Odd Nosdam, tenta un casalingo approccio kraut con una versione “kindergarten” della mefistofelica scuola ambientale tedesca.
Nel complesso una buona prova; se poi siete anche dei collezionisti dei Lali Puna, tanto meglio.
08/11/2012