Mary Onettes

Hit The Waves

2013 (Labrador)
pop-wave

A breve distanza dal nuovo Embassy, l’altra band cardine dell’indie-pop scandinavo più “sintetico”, i Mary Onettes pubblicano il loro attesissimo “Hit The Waves”, il loro terzo Lp in ben tredici anni di carriera.
Per quanto tra i più credibili revivalisti della scena – il loro sound pare una “replica d’artista” di quello dei Cure più pop – gli svedesi in questione non hanno mai brillato per scrittura pop, salvo qualche notevolissima eccezione (“Dare” su tutte).

Per la prima volta i Mary Onettes si affidano alle mani di un produttore, in questo caso Dan Lissvik, scelta obbligata visto che quest’ultimo lavora coi già citati Embassy. Il risultato è un suono ripulito, ma le coordinate erano già fissate prima di iniziare – “Hit The Waves” non riserverà grandi sorprese agli ascoltatori, salvo forse una minor incidenza di brani uptempo.
Il singolo, “Evil Coast”, unico vero highlight, rappresenta bene lo spirito del disco:in esso Philip Ekstrom ha gioco facile nell’interpretare alla sua maniera l’andatura paesaggistica del brano, tra bagliori sintetici e brevi spruzzate chitarristiche. Ma anche in questo terzo disco i Mary Onettes mostrano l’aspetto più algido della loro musica: sospiri ghiacciati spirano dagli arrangiamenti placidi e ariosi delle canzoni, che non hanno mai un senso della progressione, che è poi quello che serve a tradurre le emozioni e ad amplificarle.

Anche le interpretazioni accentuate di Ekstrom finiscono per suonare piatte, e ancora una volta l’effetto principale di un disco della band svedese è un vago senso di noia, quella di un prodotto senz’anima.

05/03/2013

Tracklist

  1. Intro
  2. Evil Coast
  3. Hit the Waves
  4. Years
  5. Don't Forget (to Forget about me) 
  6. Black Sunset
  7. Blues
  8. Can't Stop the Aching
  9. Unblessed
  10. 
How it all Ends

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