Patrizio Fariselli

Antropofagia (ristampa)

2013 (Cramps/Edel)
avantgarde

Patrizio Fariselli, che oggi giustamente molti chiamano “Maestro”, come si confà a un vero e insigne compositore o musicista classico e contemporaneo che si rispetti, viene ricordato per essere stato una delle menti principali, nonché membro fondatore, di uno dei gruppi musicali più importanti mai apparsi in Italia, gli Area, che con il loro dirompente jazz-rock d’avanguardia fortemente politicizzato, seppero rompere ogni schema jazz e rock precostituito, pur ispirandosi a modelli stranieri (agli inizi, almeno, ai King Crimson), grazie al background di musica contemporanea e di free-jazz che il pianista Fariselli aveva acquisito nei suoi anni giovanili in conservatorio.

I dischi degli Area fecero quindi scuola nel loro genere e sono tuttora assai apprezzati da ascoltatori di ogni età, non solo dai sessantenni che li amavano all’epoca, ma anche dalle ultime generazioni, che tra l’altro considerano il peculiare vocalist Demetrio Stratos un vero e proprio mito musicale. In poche parole, gli Area sono da considerarsi dei classici a tutti gli effetti, al pari dei Led Zeppelin o dei Black Sabbath, tanto per citare due nomi sacri. L’etichetta che stampava i dischi degli Area era la mitica Cramps, fondata nel 1973 da Gianni Sassi a Milano, etichetta “illuminata” che intendeva la musica come un’arte da intendersi a 360° (quindi, non solo note musicali, ma anche grafica, multimedialità, apertura massima alla contemporanea più avanzata e al jazz, sempre con una forte spinta politica e “metropolitana”) e che già dal 1974 inaugurò una provocatoria collana di musica contemporanea, la “Nova Musicha” (che stampò opere importanti di John Cage, Robert Ashley, Alvin Lucier, David Tudor, Gruppo Improvvisazione Nuova Consonanza, Walter Marchetti, Juan Hidalgo, fino agli astrusi esperimenti di Martin Davorin Jagodic e di Paolo Castaldi) e nel 1975 una collana dedicata alla musica improvvisata e al solismo creativo, la “DIVerso” (qui troviamo Derek Bailey, Steve Lacy, Mario Schiano, Luigi Cinque, Demetrio Stratos, Paolo Tofani etc.).

“Antropofagia”, il primo album solista di Patrizio Fariselli, uscì proprio per questa collana (fu la numero 7 in ordine di pubblicazione) nel 1977, quasi in concomitanza con l’album solista del chitarrista Paolo Tofani degli Area, “Indicazioni” (con chiari riferimenti alla “frippertronics” di Robert Fripp), anche esso uscito per la collana “DIVerso”. “Antropofagia” (dal titolo chiaramente provocatorio e politico) è un disco molto importante, da affiancare alle prove maggiori degli Area, seppur qui di rock non ce n’è neanche un'ombra. Siamo qui infatti dalle parti dell’indeterminismo di John Cage e al suo modo casuale di comporre musica, e nel campo del jazz più avantgarde. Lo strumento principale è un pianoforte Steinway, usato però quasi mai nella sua forma tradizionale, ma modificato tramite bulloni, viti, mollette di legno, carta, sassi, catene, elastici e perfino una bistecca di manzo (!), come appunto nella sonata per pianoforte preparato “Roastbeef”, che è chiaramente ispirata (o dedicata) a John Cage e alle sue teorie armoniche.

I cluster dissonanti che pervadono “Scorie” si prefiggerebbero, in teoria, di demolire la musica classica (nelle note di copertina, ce la si prende ironicamente con Beethoven), mentre “46 Re-blocks” utilizza un sottile gioco di armoniche e di risonanze ottenute con il rilascio dei tasti del pianoforte (un po’ come fece Franco Battiato in “Za”), creando così un effetto ipnotico. Le sonorità astratte di “In-Side-Out-Side” si collocano di diritto tra le sonate seriali per pianoforte (Sciarrino, Donatoni, Boulez, Stockhausen), mentre “Lenny Tristano” (dalla durata di più di otto minuti) è chiaramente dedicata al grande pianista cieco italo americano e al suo ardito e sperimentale cool-jazz da camera (fu il primo in assoluto ad utilizzare il tape-delay in una registrazione jazz).

Il gran finale di “Antropofagia”, posto alla fine del lato B, con voce recitante (versi di Artaud) e pianoforte preparato (referenti musicali, sempre Cage e qui, tuttalpiù, anche Juan Hidalgo) suggella la bellezza di un grande disco. Peccato l’assenza di un libretto con delle note e foto inedite, ma questa recente riedizione è comunque ben fatta, dal remastering (una tantum effettuato tramite i master originali e non da copie gracchianti in vinile) alla grafica, che riproduce fedelmente l’artwork originale. L’unica differenza che il vinile era in busta singola mentre questa ristampa in formato papersleeve è “gatefold”, con delle note al suo interno a firma di Carlo Boccadoro. La Cramps è stata recentemente acquisita dalla Sony. Chissà se manterranno in catalogo questa piccola gemma musicale o se ne ristamperanno delle altre?

19/07/2013

Tracklist

  1. Roastbeef
  2. Scorie
  3. 46 Re-blocks
  4. In-Side-Out-Side
  5. Lenny Tristano
  6. Antropofagia

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