Arto Lindsay

Encyclopedia Of Arto

2014 (Northern Spy Records)
tropicalismo, avantgarde

Arto Lindsay vuol dire soprattutto Dna, ovvero il trio che sconvolse New York e la scena no-wave insieme ai Contortions, i Teenage Jesus & The Jerks e i Mars. Figlio di un missionario, Arto arriva a New York dopo aver vissuto in un villaggio brasiliano, intraprende la carriera di giornalista per il Village Voice e si unisce ai Mars, ma l’incontro con Robin Crutchfield e il giapponese Ikue Mori dà vita al nucleo dei Dna. Nel 1978 realizzano il loro debutto discografico con il 45 giri “Little Ants” prima di comparire nel progetto di Brian Eno “No New York”: il tocco chitarristico di Arto Lindsay apparentemente privo di armonia diventerà il marchio di fabbrica del musicista, caratterizzando le sue future escursioni con i Longue Lizards di John Lurie e il gruppo aperto degli Ambitious Lovers.

Con quest’ultima formazione Arto Lindsay sperimenta lo straordinario incrocio di caos e ritmi brasiliani che definirà il suo ruolo di solista, alternando album più sperimentali (“Prize”) a episodi più raffinati e confortevoli (“Invoke”). L’abilità nel trasformare melodie prevedibili in qualcosa di più sostanzioso resterà uno dei principali pregi della sua carriera, ben rappresentata da questa doppia antologia “Encyclopedia De Arto”.
Pochi musicisti sono riusciti a tratteggiare in modo così limpido le zone di confine tra vari generi musicali come Lindsay: nessuno lo ha fatto con la sua atipica sensualità e quella visione culturale post-futuristica che gli deriva dalla sua ammirazione per la musica brasiliana di Chico Buarque e Gilberto Gil.

Il primo cd raccoglie la personale lettura del tropicalismo con iniezioni di elettronica, trip-hop, drum’n’bass, r&b che non alterano il significato socio-culturale del fenomeno, ma aggiungono preziosi e innovativi tasselli a una delle tradizioni pop più importanti.
Scorrono, rinnovando emozioni e stupore, le note grevi di “The Prize” o lo splendido affresco post-moderno di “4 Skies” con Brian Eno dietro le quinte soniche; la sua capacità innovativa tratteggia melodie indimenticabili come “Combustivel “ e “Child Prodigy” con una lucidità che ben pochi autori moderni possono vantare (forse quel Ryuichi Sakamoto che mette a disposizione i suoi colori e timbri sonori in ben due brani di questa antologia).
Gli splendidi groove di “Ridiculously Deep” , la travolgente energia di “Simply Are”, il singolare e sognante trip-hop di “Invoke” e l’imprevedibile evoluzione samba-noise di “Personagem” (splendidi gli interventi dei fiati) sono solo un esempio dell’arte di Arto (scusate il prevedibile gioco di parole).

La seconda ragione dell’esistenza di un’antologia come “Encyclopedia De Arto” è la presenza di un secondo cd live che, mettendo a nudo (in senso letterale) le canzoni del musicista, ne estrae quella forza corrosiva e atonale che molti credevano dispersa e che qui risorge dando vita a piccoli capolavori di art-acid-rock come “Erotic City” (sì, proprio quella di Prince) e “The Prize”, la cui forza devastante rasenta la follia chitarristica e conferma Arto Lindsay come una delle figure più importanti della musica moderna.

11/07/2014

Tracklist

  1. 4 Skies
  2. Simply Are
  3. Illuminated
  4. The Prize
  5. Personagem
  6. Child Prodigy
  7. Ridiculously Deep
  8. Complicity
  9. Invoke
  10. Reentry
  11. Combustivel
  12. Ondina
  13. The Prize
  14. Privacy
  15. Pony
  16. Erotic City
  17. Invoke
  18. Maneiras
  19. O Mais Belo dos Belos
  20. Garden Wall Of Guitar
  21. Illuminated
  22. Simply Beautiful
  23. Estação Derradeira
  24. Wall Of Guitar 


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