Grouper

Ruins

2014 (Kranky) | songwriter

Il 2013 di Liz Harris non ha visto solamente il discutibile “The Man Who Died In His Boat”, ma anche un paio di dischi a nome Raum (“Event Of Your Leaving”) e Slow Walkers (“Slow Walkers”), rispettivamente con Jefre Cantu-Ledesma e Lawrence English, due opere che ridanno linfa all’aspetto collaborativo della compositrice e ne tengono desto l’afflato per le colate droniche, che peraltro ebbe un primo culmine con “Foreign Body” a nome Mirrorring (in coppia con Jesy Fortino aka Tiny Vipers).

Con “Ruins” Harris ritorna alla cadenza annuale del suo progetto principale. “Ruins” è il suo primo disco quasi interamente basato su pianoforte e voce, più precisamente su arpeggi e canto flebile (“Holifernes”, “Clearing”, “Labyrinth”). La qualità misteriosa e galattica dei suoi trascorsi capolavori in bassa definizione risuona solo nella lunga “Made Of Air” (non a caso risalente al 2004).

Non è però il suo “Pink Moon”. Il limpido primo piano e le meditazioni assorte espongono il lato più semplice, se non semplicistico, della sua arte. Seppur denso d’atmosfera, è un album - registrato ad Aljezur (Portogallo) nel 2011 con un 4-piste - melanconico e privo di sforzi drammatici. E’ probabile che un ascoltatore in affinità elettive ne colga la ricchezza di riferimenti (“political anger and emotional garbage”), ma la mano di Harris si sente. Il suo pianoforte irradia fioca luce.

(10/10/2014)

  • Tracklist
  1. Made Of Metal
  2. Clearing
  3. Call Across Rooms
  4. Labyrinth
  5. Lighthouse
  6. Holifernes
  7. Holding
  8. Made Of Air
Grouper su OndaRock
Recensioni

GROUPER

Shade

(2021 - Kranky)
L'intenso breviario ambient-folk del progetto più intimo dell'artista americana Liz Harris

GROUPER

Grid Of Points

(2018 - Kranky)
Liz Harris prosegue lungo il crinale di un suono fragilissimo e carico di malinconia

GROUPER

The Man Who Died In His Boat

(2013 - Kranky)
Continuano le ruminazioni droniche di Liz Harris, con la Kranky

GROUPER

A I A: Dream Loss / A I A: Alien Observer

(2011 - Yellow Electric)
Il canto arcano della sacerdotessa di Portland in due album di tenebrosa bellezza

GROUPER

Dragging A Dead Deer Up A Hill

(2008 - Type)
La sperimentatrice di Portland, ora sulle orme di Jessica Bailiff

News
Live Report
Grouper sul web