Tinashe

Aquarius

2014 (Rca)
electro-r&b, nu-synth-soul

Gente come Tinashe mi fa sentire precocemente vecchio. Ad appena 21 anni la ragazza ha già all'attivo tre mixtape (dei quali è autrice e co-produttrice), oltre a una serie di collaborazioni che l'hanno introdotta nell'ambiente che conta - avere a disposizione Dj Mustard, Mike Will e Stargate assieme sul proprio album di debutto non è davvero niente male. Non solo, Tinashe ha già recitato al fianco di Tom Hanks e sulla popolare sitcom "Two And 1/2 Men" (era la fidanzatina di Jake!), ha fatto la fotomodella, e ovviamente è anche un'ottima ballerina. Quando si dice averle tutte.

La cosa più soprendente è che da questo gran bailame di iperattività stucchevolmente vincente è uscito pure un debutto come "Aquarius", che magari non sarà perfetto, ma presenta diversi spunti decisamente sopra la media. Mica scema; mentre i coetanei Justin Bieber, Ariana Grande e One Direction ancora tirano fuori album da latte, Tinashe si è circondata delle persone giuste e ha creato un lavoro orecchiabile ma a tratti complesso e stratificato, giostrandosi tra momenti radiofonici per teenager e passaggi più adulti e suggestivi, un'ubiquità che rende l'ascolto potenzialmente interessante anche a chi magari non bazzica solitamente il genere. Le vendite, che al momento si attestano ancora sotto le aspettative nonostante l'appoggio di una major, sembrerebbero confermare che l'album non sia stato concepito necessariamente con l'idea di grosso pubblico in testa.

Certo "Aquarius" non è innovativo, ma timbra tutti i cartellini "giusti"; Janet Jackson in primis, omaggiata apertamente da "How Many Times", che è un rimaneggiamento di "Funny How Times Fly (When You're Having Fun)", la traccia proto-nu-soul che chiudeva lo storico "Control". Con la compianta Aaliyah, invece, Tinashe spartisce dolcezza vocale e una sensualità molto calibrata, due qualità sempre ben accette e sconosciute ad altre starlette della competizione quali Cassie o Ciara.
"Aquarius" guarda furbescamente anche al presente, con l'aiuto di A$ap Rocky, Schoolboy Q e Future ad aumentare le quote urban. Blood Orange - tra i più raffinati musicisti r&b sulla piazza al momento - suona la chitarra sull'ottima "Bet" (pezzo migliore del lotto), mentre in altre occasioni le atmosfere si fanno decisamente più dense, seguendo idealmente la lezione di The Weeknd, i fratellini Inc. e le intense piroette elettroniche del "caso" dell'anno FKA Twigs.

Purtroppo non sempre il songwriting è all'altezza di una tale produzione. Per quanto adatti al ruolo, i due singoli di cui potete vedere i video qui a destra suonano ancora troppo giovanili; sul ritornello della club jam "2 On" sembra di sentire lo spettro di Sean Paul al rallentatore, mentre "Pretend" prova a rincorrere la fortunata formula bajan Rihanna/Shontelle, senza però afferrarla a pieno.
Anche pezzi come "Wildfire" e "All Hands On Deck" (quest'ultimo comunque accompagnato da un ottimo video), pur gustosi, non si staccano di troppo dallo standard r&b del momento, ma le cose si fanno nuovamente più interessanti su pezzi come l'ottima title track e "Cold Sweat", oppure tra le rarefazioni di "Bated Breath", l'ombra di Frank Ocean su "Feels Like Vegas" e l'incedere sintetico stile "808s & Heartbreak" di "Far Side Of The Moon".

Avventuroso ma troppo lungo e con qualche sbavatura di troppo, "Aquarius" non fa gridare al miracolo, ma si lascia ascoltare con immenso piacere, e per essere il debutto di una ventunenne è già ben più di una semplice promessa. Che l'America abbia finalmente trovato un rimpiazzo alla mai dimenticata Aaliyah?

27/10/2014

Tracklist

  1. Aquarius
  2. Bet feat. Blood Orange
  3. Cold Sweat
  4. Nightfall (interlude)
  5. 2 On feat. Schoolboy Q
  6. How Many Times feat. Future
  7. What Is There To Lose (interlude)
  8. Pretend feat. A$ap Rocky
  9. All Hands On Deck
  10. Indigo Child (interlude)
  11. Far Side Of The Moon
  12. The Calm (interlude)
  13. Feels Like Vegas
  14. Thug Cry
  15. Deel In The Night (interlude)
  16. Bated Breath
  17. Wildfire
  18. The Storm (outro)




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