Wrekmeister Harmonies

Then It All Came Down

2014 (Thrill Jockey)
post-rock, drone-metal

L'uscita di “Then It All Came Down” a un anno di distanza dal precedente “You've Always Meant So Much To Me” attesta il carattere continuativo del progetto Wrekmeister Harmonies, con l'annuncio di un nuovo capitolo che verrà dato alle stampe già nei primi mesi del 2015. L'idea dietro al supergruppo capitanato da J.R. Robinson sembra essere quella di proporre una nuova suite (prevalentemente strumentale) ogni anno, facendovi confluire e rielaborando i più classici stilemi del post-rock contaminati con i recenti sviluppi della corrente drone-metal. La ripubblicazione in formato cd assieme all'album del 2013 fa pensare che il qui presente sia la seconda metà di un dittico.

Anche “Then It All Came Down” si basa su uno sviluppo lento ma molto meno graduale, con transizioni relativamente nette da una sezione all'altra. Il titolo del brano si ispira al saggio di Truman Capote scritto in seguito all'intervista con Bobby Beausoleil, complice di Charles Manson. Ciò si traduce musicalmente in un'atmosfera pre-apocalittica, introdotta da un fondale ambient dalle sfumature idilliache; tra campanelle e lievi pizzicati di contrabbasso e chitarra acustica, il coro femminile che intona “beautiful sun” ad libitum viene presto soppiantato da una coltre di archi gravi, sulla quale si inscrivono melodie lacrimose alla maniera dei primi Silver Mt. Zion.

Per quasi venti minuti assistiamo all'ispessirsi di uno scenario cosmico che guarda da vicino al regno delle ombre dei Natural Snow Buildings, prima dell'improvviso quanto programmatico ingresso delle distorsioni massive – non a caso tra i venti membri della line-up figurano anche Bruce Lamont (Yakuza) e Dylan O'Toole (Indian). Di qui la tensione si mantiene costante tra i feedback elettrici e le grida strazianti di Wrest (Leviathan) escludendo, a differenza del predecessore, la possibilità di un climax più efficace, per quanto tradizionale.

Adottando formule che, pur apprezzabili, si direbbero avanzare per inerzia, stavolta il colpo va a segno fortunosamente senza lasciare alcuna traccia di sé. A onor del vero, i risultati fin qui ottenuti ancora non soddisfano appieno le aspettative su un simile dispiegamento di forze – una congrega sempre più fitta che rischia però di andare sprecata. Siamo certi che questo progetto possa ancora offrire momenti sensazionali, ma non deve correre il rischio di adagiarsi su sviluppi così prevedibili.

Un'anteprima audio è ascoltabile sulla pagina di Thrill Jockey

17/11/2014

Tracklist

  1. Then It All Came Down

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