Owen

The King Of Whys

2016 (Polyvinyl)
emowriter, chamber-folk

È forse la certificazione di una raggiunta mezz'età artistica, questo ottavo album di Owen, progetto solista di Mike Kinsella, storico leader dei mitici American Football, che dall'anno scorso non sono più la più grande meteora dell'emo ma uno spirito più o meno evocabile in forma tangibile, perlomeno dal vivo.
"The King Of Whys" già dal titolo sembra voler diventare epitome della carriera di Kinsella, che per la prima volta accetta, senza troppi rivolgimenti, la collaborazione di uno come S. Carey, che ha organizzato la registrazione del disco nell'ormai mitica Eau Claire dell'ex-sodale Justin Vernon.

I tratti fragili e imprendibili della scrittura di Mike, lasciati scoperti nei lavori precedenti, vengono qui amplificati da un'impalcatura più ampia e "normale", come nel rotolamento cinematico di "Lovers Come And Go", con un'attenzione sicuramente maggiore alla caratterizzazione dei brani, cui fa da contraltare una sensazione generale di superfluità, per gli arrangiamenti che trovano riferimento in un panorama indipendente piuttosto generico, che si potrebbero trovare in un nuovo album di Bon Iver, appunto, o dei National.
Ad esempio, gli archi (pizzicati o no) di "Lost" sembrano un orpello poco consono alla musica di Owen, generalmente accusabile di tutto tranne che di manierismo espressivo.

In questo contesto i brani di "The King Of Whys" ricadono sostanzialmente nello standard (comunque elevato) di Kinsella, che sa ancora regalare qualche perla, come la costruzione di "Empty Bottle". In generale si tratta comunque del disco più agreeable di Owen, e magari gli garantirà quel successo "maturo" che è già capitato, per dirne uno non troppo lontano, a Kozelek.

27/07/2016

Tracklist

  1. Empty Bottle
  2. The Desperate Act
  3. Settled Down
  4. Lovers Come And Go
  5. Tourniquet
  6. A Burning Soul
  7. Saltwater
  8. An Island
  9. Sleep Is A Myth
  10. Lost

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