Paolo Conte

Amazing Game - Instrumental Music

2016 (Decca)
modern creative, neoclassical

In pochi, forse nemmeno i contiani di ferro, sapevano della carriera parallela di Paolo Conte improntata alle musiche d'accompagnamento. "Amazing Game - Instrumental Music" raccoglie appunto pezzi strumentali di varia natura (quasi tutti su commissione, da pièce teatrali a progetti dedicati a Montale e Corto Maltese) che risalgono fin dalla fine dei 90. Nessun concept e nessun disegno di fondo, per ammissione dello stesso Conte, soltanto un'antologia da pubblicare tra un album di canzoni e l'altro. Il disco (lungo, ben ventitré tracce) risponde però a una domanda: cosa ne è del talento del bardo astigiano quando può vagare libero dai suoi mitici versi e darsi all'orchestrazione tout court?

Diversi brani vi rispondono con un tipico basso profilo distaccato, passeggiando come un equilibrista su un'impervia corda tesa tra mondi e generi, pur sempre con quella sua poetica aria distratta. "Pomeriggio zenzero" è un tema alla Nino Rota in tempo di mazurka scandita dalla storica fisarmonica di Stradella (una formula in parte replicata anche da "Zama"). "F.F.F.F.", per piano, clarino, contrabbasso e batteria, l'unico approccio della sua carriera alla dissonanza da camera e la composizione free-form quasi atonale, cita Francis Poulenc ed è un altro dei suoi manifesti programmatici, senza parole, una delle più totalizzanti dichiarazioni d'amore per le avanguardie primo-novecentesche.

L'opera poi si perde in graziosi motivetti cool che sono poco più che bozzetti per sue canzoni mai sbocciate: "En Bleu Marine", "Passa una bionda sugli anni grigi", la Bill Evans-iana "Amazing Game", "Novelty Step", "Rumbomania", per non parlare degli echi di "Paris Milonga" (1981) in una "Tips" che fa sentire per qualche istante anche i suoi proverbiali versi onomatopeici (sembra abbozzare "Via con me") e in uno standard swing per coro femminile, "Changes All In Your Arms", che si riallaccia a "Pretend Pretend Pretend".
Ma le fanfare di legni di "Serenata rustica" e specialmente "Song In D Flat", oltre al palpito di tromboni di "À La Provençale" (purtroppo, tutte brevi o brevissime), fanno sbocciare melodie accorate poco distanti dai compositori romantici. A parte il valzer da belle epoque per soli archi "La Danse", tutto si approfondisce in innodie, "Sirat Al Bunduqiyyah" e "Zinia", che trovano un accesso di dolore nella viola echeggiata dal vibrafono in "Largo sonata per O.R.". "Fuga nell'Amazzonia in re minore" è un altro pezzo discretamente innovativo, pur nella sua dimensione ostentatamente minore, un "fugato" a modo suo, un dialogo per piano e bandoneon con sbalzi armonici e dinamici.

Precedenti: qualche strumentale nei suoi album classici, ovviamente i suoi arrangiamenti più ampi e variopinti, un recupero giovanile d'archivio come "Plays Jazz" (2008) e soprattutto la sua dimenticata operetta per sincronie di dipinti e musica "Razmataz" (2000), di cui peraltro "Changes All In Your Arms" ne è scarto. Questo è forse l'album più coraggioso da quei tempi. Espunte le parole, gli amori per il jazz (poca improvvisazione, più scrittura e direzione artistica) e le danze sudamericane (tracce solo in "Mannequins Tango"), se ne apprezza la grafia appassionata, contrappuntistica, docile e talvolta anche carica d'una mestizia più profonda che altrove. Molto più occidentale, conferma e sviluppa la sua tarda passione per la musica classica che già s'intuiva - appannata - in "Snob" (2014). Una pecca: manca la quasi-ambient "La figlia di Isacco" (2009). Bella edizione cartonata, un libretto di quindici pagine con nuovi disegni di suo pugno.

19/10/2016

Tracklist

  1. Pomeriggio zenzero
  2. F.F.F.F. (For Four Free Friends)
  3. En Bleu Marine
  4. Song In D Flat
  5. P.U.S.B.A.G. (Passa una bionda sugli anni grigi)
  6. Amazing Game
  7. Zama
  8. À La Provençale
  9. Serenata rustica
  10. La Danse
  11. Zinia
  12. The Bridge
  13. Largo sonata per O.R.
  14. Fuga nell'Amazzonia in re minore
  15. Sharon
  16. Tips
  17. Rumbomania
  18. Mannequins Tango
  19. Novelty Step
  20. La Valse Fauve
  21. Gli amici manichini
  22. Changes All In Your Arms
  23. Sirat Al Bunduqiyyah

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