“Completamente Sold Out”, quarto lavoro della band romana dei Thegiornalisti, è uscito a due anni dal precedente “Fuoricampo”, con cui ha ben poco in comune, e già dal titolo mette in mostra quella spocchiosa inclinazione intellectual chic tipica di chi ha un ego ipertrofico e così tante esperienze alle spalle che deve raccontartele assolutamente. L’album, che si compone sostanzialmente di ballate synth-pop, è infatti una continua narrazione di storie di vita, più o meno tutte aventi come tema centrale quello amoroso: metriche alla 883, chitarre alla Vasco Rossi e testi alla Grignani cooperano nel conferire al risultato finale un taglio molto adolescenziale, che non impedisce però all'ascoltatore di rimanere piacevolmente colpito dalla maturità artistica raggiunta in questo lavoro; si tratta di un ossimoro che emerge dopo diversi ascolti e dimostra l’abilità del gruppo nell’accostare leggerezza e serietà senza eccedere in nessuna delle due.
“Vorrei un mondo più di pancia e di emozioni che di cervello” ha dichiarato Tommaso Paradiso, leader della band. E infatti la direzione del disco pare essere, per la maggior parte delle canzoni, quella dell’emotiva frivolezza, lontana da pezzi nichilisti e cerebrali che hanno fatto il successo della band, come “Io non esisto”. Undici tracce destinate a segnare la definitiva consacrazione del gruppo, che insieme a I Cani e Calcutta si sta facendo sempre più portavoce del cantautorato indie-pop romano, prodotto in principio perfetto per il pubblico di nicchia dei circoli ma ora sempre più indirizzato a schermi televisivi e club.
In questa operazione il ruolo di Paradiso è centrale: è infatti lui il protagonista dei videoclip di “Tra la strada e le stelle” e “Completamente”, che insieme a “Il tuo maglione mio” sono i brani estratti dall’album. La prima è una canzone matura, che non sfigurerebbe nel repertorio di Max Gazzè nonché di numerosi cantautori italiani contemporanei: “Queste donne non sono un pericolo ma la spinta di tutto”, è la frase dal sapore femminista posizionata in chiusura della canzone, che ricorda all’ascoltatore l’importanza e la centralità della figura femminile all’interno del disco, ma rappresenta anche una piccola nota più impegnata e solenne rispetto all’amore romantico cantato nei restanti brani.
Gli altri due singoli sono invece più leggeri e orecchiabili: tastiere anni 80 spezzate qua e là da intermezzi parlati, velleità dream-pop e neologismi come il verbo loserare di “Completamente”, che, sotto muri di synth, ricorda la malinconica “Sally”.
Si percepisce infatti forte, in alcuni punti dell’album, l’influenza del primo Vasco: l’intermezzo parlato de “Gli alberi” (che dal titolo rimanda a Calcutta) riporta alla mente quello di “Standing Ovation”, mentre “Sbagliare a vivere”, musicalmente più vicina agli M83, è invece piena dell’arroganza e dell’egoismo tipici dei testi del provoca(u)tore di Zocca. “Fatto di te” parte addirittura con un messaggio vocale di Whatsapp, simbolo delle nuove generazioni, mentre “Vieni e cambiami la vita”, decisamente la traccia più spensierata dell’album, racconta su note synth-pop la felicità di un amore fatto di gesti semplici.
La vera perla dell’album è però “Sold Out”: un clima funereo (“Vorrei morire brillo/ mentre ascolto questa canzone/ sfrecciando a duemila sotto a un lampione/ vorrei che il funerale fosse sold out”) in bilico tra sogno e realtà fa da sfondo a un inno senza tempo, fatto di sigarette consumate e viaggi notturni in auto, cantato su una base di tastiere elettroniche. Malinconia, cinismo e humour nero si fondono per dare vita a un pezzo che, a differenza di tutti gli altri, ha bisogno di numerosi ascolti per essere apprezzato e capito fino in fondo.
Nonostante la forma a tratti frivola e volubile del disco, “Completamente Sold Out” è una folgorazione lunga 40 minuti: è un album pieno di consapevolezza, dietro al cui carattere apparentemente disimpegnato vengono raccontati la vita ma anche la morte, lo struggimento amoroso e le dipendenze, la rabbia e il perdono, la strada e la notte, il disagio esistenziale e la clandestinità di un rapporto. I testi spiegano che perdere è molto facile, ma a volte è l’unica scelta possibile, che l’amore si manifesta sotto infinite forme, e a volte è più bello chiudersi in casa piuttosto che viverlo.
È un disco che parte sulle note di una rassegnata disperazione (“Completamente”) per poi concludersi nel segno di una gioiosa spensieratezza (“Vieni e cambiami la vita”), quasi a voler simboleggiare un percorso di redenzione e rinascita costellato dall’amore e dai suoi struggimenti.
22/11/2016