Oh man, coming up and surviving in the ghetto
The smallest argument goes from little drama to big drama
Next thing you know, somebody's dead
I don't think you can understand if you've never been in your streets
And held your best friend in your arms
("This Is Why We Ride")
I Body Count sono il gruppo fondato a Los Angeles nel 1990 da Ice-T, pseudonimo di Tracy Marrow, uno dei pionieri del gangsta-rap, assieme a Ernie C, pseudonimo di Ernie Cunnigan. I due coltivavano anche la passione per la musica hard & heavy (in particolare Black Sabbath, Megadeth, Metallica e Slayer). Furono tra i primi a fiutare le potenzialità, nel corso degli anni 80 e dei primi anni 90, delle commistioni tra rock e rap che stavano sperimentando gruppi molto diversi tra loro come Faith No More o Beastie Boys, e rimasero folgorati in particolare dalle forme più estreme che attingevano dal thrash-metal e dall'hardcore-punk.
L'ultimo disco, uscito nella primavera 2017, si intitola "Bloodlust" e afferma ulteriormente il sound sviluppato negli ultimi anni, che con il precedente "Manslaughter" aveva dato sfoggio di alcuni dei momenti migliori di tutta la discografia del gruppo. La base su cui si reggono i brani rimane un mix tra hardcore-punk, thrash old-school e groove-metal più moderno, che creano il substrato su cui Ice-T inserisce il suo rapping abrasivo e aggressivo. Il riffing è intensissimo, impreziosito da una produzione molto buona che esalta anche l'intensità della sezione ritmica e l'espressivo lato canoro. L'equilibrio di aggressività e melodia del disco è arricchito anche dalla presenza di ospiti molto importanti, come Dave Mustaine (Megadeth) nella trascinante apertura di "Civil War", Max Cavalera (Sepultura, Soulfly) nella cupa e disperata "All Love Is Lost" e Randy Blythe (Lamb Of God) nella frenetica "Walk With Me". La cover di "Raining Blood" degli Slayer, fedele all'originale, spicca sugli altri brani, e di nuovo i Body Count riescono a presentarla sposandone eccellentemente le atmosfere e le tematiche cupe all'umore generale dell'album.
Una caratteristica che differenzia "Bloodlust" dai suoi immediati predecessori è invece il lato lirico. Il disco è stato scritto nel corso del periodo elettorale presidenziale americano del 2016, e quindi del confronto tra candidati come Bernie Sanders, Hillary Clinton e il poi vincitore Donald Trump. I testi così mettono da parte il lato più umoristico e sardonico del gruppo per colpire dritti e in profondità su tematiche sociali e politiche, martellando costantemente su disparità economiche, violenza e razzismo. Il titolo stesso dell'album è un riferimento testuale alla natura degli esseri umani secondo la narrazione del gruppo:
Since the beginning of time, humans have killed each other because they disagree
The human is the only animal that actually kills for sport
The ability to kill is as innate as our ability to love
When someone hurts me I want revenge, I want them in pain, I want them dead.
13/06/2017