Giorgio Poi

Fa Niente

2017 (Bomba Dischi)
songwriter, indie-pop

Sono passati ormi cinque anni dall'uscita dell'unico album dei Vadoinmessico, quintetto di stanza a Londra che comprendeva ben tre membri italiani. Il disco aveva ottenuto un generale apprezzamento per la sua capacità di evocare quel particolare stato d'animo di inizio estate tra vitalità e relax, grazie a una buona abilità di unire melodie pop e un gentile tocco di psichedelia, caratteristica che avrebbe poi fatto la fortuna di band come Tame Impala e Real Estate. I Vadoinmessico hanno terminato il proprio percorso, i tre italiani hanno formato una nuova band insieme a un quarto elemento, ribattezzandosi Cairobi, ma nel frattempo il frontman Giorgio Poti, accorciandosi leggermente il cognome, è giunto agli onori delle cronache dell'indie italiano, dapprima con alcuni azzeccati singoli, e ora con questo disco di debutto.

Come da dichiarazioni dello stesso artista, questo lavoro è figlio di un improvviso interesse del suo autore per alcuni grandi nomi della canzone italiana (Vasco Rossi, Paolo Conte, Lucio Dalla, Piero Ciampi) e, dal punto di vista sonoro, riprende quanto fatto con i Vadoinmessico. Sembrerebbero mondi difficili da conciliare, invece il merito principale di questo album è proprio quello di creare un insieme assolutamente organico e integrato tra un impianto compositivo chiaramente ispirato alla tradizione di casa nostra, per stile melodico, metrica, linguaggio, e un sound che non ha nulla non solo di italiano, ma anche di europeo. Un ruolo fondamentale lo svolge il timbro vocale, vero e proprio collante tra le due caratteristiche di cui sopra, che riesce a trovare un equilibrio perfetto tra pienezza e rotondità da un lato e freschezza e la giusta punta di acidità dall'altro.

Il sopradescritto equilibrio stilistico, però, ha un effetto collaterale che non pregiudica la bontà del disco, ma gli impedisce di elevarsi a un livello qualitativo che si allontani troppo da un'ampia sufficienza. Melodie, arrangiamenti e testi, infatti, sono sì funzionali allo scopo, ma non mostrano grandi guizzi di per sé. L'unica canzone che appare in grado di far saltare dalla sedia un gran numero di ascoltatori è "Niente di strano", che gode di uno sviluppo compositivo e sonoro efficace e dinamico e che non solo rappresenta qualcosa di diverso nel panorama indipendente contemporaneo, ma è anche capace di prendere per mano chi ascolta e far davvero vivere le sensazioni che propone.
Per il resto, tra un'iniziale "L'abbronzatura" tanto ritmata quanto umbratile, una "Tubature" un po' più sbilanciata verso la componente italiana rispetto alle altre, e, nella seconda parte, l'accoppiata "Le foto non me le fai mai"-"Doppio nodo" che sposta le coordinate più dalle parti dell'indie-pop, si rimane costantemente sul piacevole senza riuscire a salire quel gradino in più.

Tanti dischi, in Italia e non solo, cercano di unire la tradizione con i suoni di tendenza, e "Fa niente" risulta un lavoro interessante proprio perché cerca di mettere in campo spunti e influenze diverse rispetto al solito. Ci sarà tempo per alzare il tasso qualitativo, e come base di partenza, questa è molto promettente.

01/03/2017

Tracklist

  1. L'abbronzatura
  2. Niente di strano
  3. Tubature
  4. Paracadute
  5. Patatrac
  6. Acqua minerale
  7. Le foto non me le fai mai
  8. Doppio nodo
  9. Fa niente

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