Your kiss, your caress
Are nothing new to me
Your lips, every smile
Nothing new to me
Prendete questo
chorus cantato sul timbro di una
Kelela con un un’aria di sensualità
à-la Abra, e immaginate anche uno sfondo sintetico proveniente dalle più recenti declinazioni dell’r&b, tra
clap hands, qualche
kick in Roland TR-808 e un sostegno
chillwave pitchato. Pensate di essere in un club losangelino? No, per niente. Siete a Napoli, o forse a Milano. A suonare sono gli Yombe: duo formato dagli ex-
Fitness Forever Alfredo Maddaluno e Cyen, che dal 2015 decidono di abbandonare i sapori mediterranei della loro precedente formazione, per assaggiare una gamma di influenze più internazionali.
Il progetto prese il largo lo scorso anno con un Ep omonimo ben calibrato tra electro-pop e incursioni etniche (quei
sample caraibici tanto amati dai
producer di ultima generazione). La voce di Cyen si dimostrò una capace interprete tanto di uno strisciante r&b, quanto di una
trap fatta ad arte per la classica
club attitude. Il difetto principale di questo esordio restava una sottile mancanza di originalità, asservendosi alle tendenze anglofone, senza manifestare in alcun modo quel carisma potenziale che la coppia stava, invece, tirando fuori con il primo Lp “GOOOD”.
La differenza sostanziale tra una delle tracce di lancio della coppia, come “Vulkaan”, e il nuovo succitato singolo intitolato “Nothing New To Me” consiste nella presa di distanze del duo italiano dal pop generalista (sullo stampo di
Rihanna), in direzioni più lontane dalle discoteche e più vicine ai quartieri statunitensi dove il soul sta risorgendo, anche grazie ai grandi nomi della nuova
black music (su tutti,
Solange e
Blood Orange).
Proprio in “Fighter” si sfiorano i toni pastello dei ritornelli di Devonté Hynes, mentre la raffinatezza di “My Veins Are Roads” gioca efficacemente con le voci che, doppiate, effettate, mutate in coro, rimangono sempre calde e avvolgenti. Dal punto di vista del
producer Alfredo Maddaluno, invece, è la presenza degli insegnamenti di
Flume a titaneggiare durante quasi tutte le tracce, con i suoi
step possenti, i
pad cosmici, i
beat dal passo lungo.
Il teorema che vede l’ottima compagnia del
dubstep del produttore australiano con le voci femminili soul è ormai dimostrato, e il duo Yombe lo adopera perfettamente, e con non poca arguzia, aggiungendo talvolta momenti etnici
bonobiani, altre volte passaggi
Edm (lo stesso ritornello di “Nothing New To Me”). L’altro singolo “Tonight” resta fin troppo nell’ombra di Flume (specificamente tra “You And Me” e “Say It”), finendo per recuperare terreno solo nella seconda sezione, quando il
producer decide di investire il brano con una tempesta di arpeggi sintetici.
Il risultato di “GOOOD” è un godimento triplo come le "o" del titolo: un impasto di elettronica non casuale, tra Flume e
SBTKRT, accompagnato dalla voce di spessore di Cyen, che spazia dall’r&b classico alle sue ultime tendenze (compresa
FKA Twigs), senza complicazioni eccessive. Un disco immediato e fruibile, che purtroppo scivola via in sole nove tracce, di cui la metà sono brevi interludi
electro-soul. Aggiunge un pizzico di interesse il fatto che sia un lavoro interamente italiano, capace di stare al passo dei
trend contemporanei.
07/12/2017