Devendra Banhart

Ma

2019 (Nonesuch)
folk-rock

Sempre più personali e introspettivi, gli album di Devendra Banhart si ripetono come le stagioni, accompagnati da quell’alone leggendario che, dopo vent’anni di carriera e dieci album, non sembra destinato a spegnersi.

“Ma” non si discosta molto dalle ultime esternazioni del musicista texano-venezuelano, se non per una coesione che ha origine nelle riflessioni dell’autore sull’essere genitore.
Coerente con il surreale mondo poetico dell’autore, “Ma” affronta le problematiche di questo ruolo dal punto di vista di una mamma. Devendra ha infatti dichiarato che non riesce a immaginare se stesso come padre, ma come madre, ed è alquanto singolare l’aver affidato questo compito a un album cantato in ben quattro lingue: portoghese, giapponese, inglese e spagnolo.

“Ma” sfugge alla recente partigianeria stilistica: della malinconia di “Ape In Pink Marble” è rimasta traccia sia nelle inflessioni elettroniche che puntellano il lieve ottimismo che fa capolino nel folk-pop alla Donovan/Haruomi Hosono di “Kantori Ongaku” o nel riuscito folk/r’&’b di “My Boyfriend's In The Band”, sia nelle languide ballate che tra una citazione di Leonard Cohen (“Memorial”) e un mood alla Harry Nilsson (“Is This Nice?”) fluiscono come acqua sorgiva.
Innocenza e genuinità attraversano l’intero progetto, regalando emozioni anche nei momenti meno incisivi e originali (“Ami”, “October 12”, “The Lost Coast”), ma quel che manca è la scintilla che possa accendere definitivamente la passione. Per fortuna, ce n’è traccia nella saudade lievemente gioiosa di “Carolina”, nel timbro aspro e minimale di “Now All Gone”, nel romantico pop-jazz alla Michael Franks di “Love Song” e nella geniale stravaganza esotica di “Abre Las Manos”.

E’ comunque difficile essere cattivi con Devendra Banhart, soprattutto con quello che è senza dubbio il più eclettico tra i recenti album del musicista. Un potenziale punto di partenza per una rinascita creativa che si nutre della natura multiculturale di un disco che, attraverso il linguaggio del folk, abbraccia, pop, musica giapponese e venezuelana con uno spirito ecumenico che di questi tempi è quantomeno corroborante.

26/11/2019

Tracklist

  1. Is This Nice?
  2. Kantori Ongaku
  3. Ami
  4. Memorial
  5. Carolina
  6. Now All Gone
  7. Love Song
  8. Abre Las Manos
  9. Taking a Page
  10. October 12
  11. My Boyfriend's In The Band
  12. The Lost Coast
  13. Will I See You Tonight?




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