Metz

M. E.

2019 (Sub Pop)
post-hardcore, noise, grunge

Come appendice al recente “Automat”, raccolta di materiale del primissimo periodo di vita della band, i Metz pubblicano tre rivisitazioni di brani altrui: un omaggio, ma al contempo la sfida di cucire la propria estetica su composizioni non proprie.
Si parte con due tracce brevissime (sotto i due minuti), “Pig” degli Sparklehorse di Mark Linkous (l’originale era contenuta in “Good Morning Spider” del 1998) e “I’m A Bug” dei punk rocker californiani Urinals, entrambe rese ancor più intransigenti, fagocitate dal caratteristico approccio sonico del trio canadese.
La prima era stata pubblicata in uno split a tiratura limitata immesso sul mercato per il Record Store Day 2012 da Sonic Boom, un negozio di dischi di Toronto, la seconda venne diffusa soltanto su YouTube nel 2014.

Ma è con il pezzo conclusivo, l’unico finora inedito, che dà anche il titolo all’intero Ep, “M. E.” di Gary Numan (da “The Pleasure Principle”, 1979), che Alex Edkins e soci si spingono oltre, verso territori meno battuti, dove l’influenza wave emerge con forza, pur se immersa in una coltre di elettricità.
Esercizio ben svolto, che nulla aggiunge a quanto sin qui già prodotto dai Metz, che anzi troviamo di gran lunga più interessanti quando impegnati su materiale autografo. Ora che i cassetti sono stati interamente svuotati, restiamo in attesa delle prossime mosse…

21/10/2019

Tracklist

  1. Pig
  2. I’m A Bug
  3. M. E.

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