Luca Pace, ingegnere del suono convertitosi a produttore, fondatore dell'etichetta Eden Garden, è emerso dall'underground nel 2017 con l'album "Pezzi", in cui sfilavano molti personaggi illustri della scena hip-hop italiana degli anni Dieci. Questo seguito è molto atteso, perché nel biennio appena trascorso quello che era un fermento musicale a base di nuovo hip-hop e soprattutto di neonata trap ha dominato la musica popolare nostrana. Dritto al #1 della classifica Fimi, ben rappresentato su Spotify e Deezer, questo insieme di 16 nuovi brani gioca in un terreno simile al "Machete Mixtape 4" che ancora affolla le classifiche nostrane di streaming. D'altronde, la dimensione collaborativa, collettiva e se vogliamo corale dell'attuale hip-hop è ormai conclamata: solo così i rimandi, le citazioni, gli omaggi e le frecciatine possono trovare compimento.
C'è una folla di 26 rapper dietro il microfono, dai veterani Marracash, Noyz Narcos, Fabri Fibra, Gué Pequeno, Jake La Furia passando per le nuove leve come Rkomi, Tedua, Capo Plaza, fino ad arrivare a dei veri emergenti quali Lele Blade, Shiva, Chadia Rodriguez, Madame e Taxi B. L'occasione è ghiotta per tutti, visto che notoriamente questi producer-album sono ideali per ampliare il proprio pubblico, verso i twenty-something curiosi o magari giù fino ai giovanissimi under 16. Così ognuno sgomita per dirla più grossa, per guadagnarsi l'attenzione, per distinguersi in un contesto certamente amichevole ma anche, indubbiamente, competitivo.
Basta che Marracash entri in campo, per esempio, con "Marracash non li fa, li stampa/ Nome di città, fra', come La Casa di Carta" oppure "Non sono di strada, appartengo come Ambra" per rinfocolare la fazione di chi lo considera ancora il "king del rap" e farci desiderare ancora di più il nuovo album. Ma a farci una fantastica figura è anche Rkomi, pupillo di Night Skinny a suo agio con l'hardcore senza compromessi di Fabri Fibra e Gué Pequeno in "Saluti", ma anche nel latin-trap malinconico di "Prometto", con un sensuale Luché, e nel pop-trap di "Novità" e "Fare Chiasso". Spettacolare anche la partecipazione di Ernia, uno dei grandi sottovalutati dell'Italia in rima, che regala un distico da antologia come "Resti un signor chi? se non ambisci/ Questa è arte e io sono Kandinskij" in "Numero10".
C'è tutto un mondo musicale che è nato e cresciuto in questo biennio di cambiamento, capace di ospitare anche l'intimismo contemporaneo di un songwriter attualissimo come Franco126, malinconico in "Stay Away" insieme all'amico Ketama126 e al redivivo Side Baby post-Dark Polo Gang. Nella sempre poco nutrita compagine femminile spicca Madame, in un brano tutto singhiozzi e ansia come ".Rosso", in coppia con il solito, questa volta adombrato, Rkomi.
La lunga e articolata tracklist è ovviamente un sand-box dove Night Skinny si diverte a cambiare stile e a frullare sample improbabili, influenze, citazioni entrando e uscendo dal filone trap a piacimento: sarebbe tediante ricostruire tutte le fantasiose creazioni del nostro, ma anche delittuoso non citare il campionamento all'elio di "All Around The World" delle ATC e quello quasi subliminale di "All That She Wants" degli Ace Of Base. Il merito di Night Skinny è di dimostrarsi un produttore versatile, adatto tanto al pop-trap che sbanca le classifiche quanto all'hardcore-rap tradizionale, passando per ballabili più spudoratamente disimpegnati e affondando a tratti in paludosi momenti di torbida violenza.
Cosa rimarrà quindi di questa sfilata di vecchie conoscenze, nuove promesse e rimatori contemporanei? La consacrazione di un produttore che nulla deve invidiare ai più chiacchierati Sick Luke e Charlie Charles. Quasi dimenticavo: rimarrà anche la conclusiva, devastante posse cut "Mattoni", 6 minuti e mezzo di beat spigolosi spruzzati di distorsioni con Noyz Narcos ("Ti mangio vivo come n'aragosta, senza lime, raw shit"), Shiva, Speranza (in un mix franco-partenopeo!), Guè Pequeno, Achille Lauro (distorto e provocatore con "Bacio in bocca mio cugi'"), Geôlier, Lazza, Ernia ("Fra', giro una serie su me stesso che possa essere esempio per i raga'/ Ci metto il mio ego gigantesco, infatti la chiamo Il premier Papa"), Side Baby e Taxi B (che urla "Sono arrivato a vent'anni, dammi altri vent'anni").
15/10/2019