Nel pieno dell'emergenza COVID-19, contro l'emergenza COVID-19. Father John Misty rilascia sul proprio Bandcamp "Off-Key In Hamburg": tutti i ricavati andranno all'associazione Recording Academy’s MusiCares COVID-19 Relief Fund, realtà che sta cercando di provvedere ai danni causati dal virus all'industria musicale, agli artisti che hanno dovuto cancellare i concerti, senza dimenticare le realtà connesse come hotel e location.
"Off-Key In Hamburg" è un live speciale perché Tillman immortala la data dell'8 agosto 2019 all'Elbphilharmonie di Amburgo dove si è fatto accompagnare dalla Neue Philharmonie Frankfurt. Una location teatrale meravigliosa, con le prime file del pubblico a pochi respiri del cantante e il resto dei presenti attorno all'artista intento a declamare i suoi brani al microfono, alla chitarra, al pianoforte. Un best of dal vivo in cui c'è spazio solo per la musica, i cori e gli applausi tra un pezzo e l'altro e nessun inframezzo parlato. L'uscita ideale sia per chi desidera approfondire il mondo musicale del barbuto cantautore, sia per chi lo conosce abbastanza bene da voler ascoltare su disco la resa dal vivo di parte del repertorio (e ovviamente contribuire alla causa).
Per quanto siano inattaccabili la bravura della band che lo accompagna dal vivo negli ultimi tour e lo spessore dell'arrangiamento orchestrale che sottilinea e amplia le precedenti soluzioni orchestrali fatte su disco, l'aspetto che più ci sta a cuore è qui intatto: ovvero la performance vocale di Father John Misty. Bellissimi i fiati e gli archi in “Pure Comedy”, prezioso l'inedito passaggio di violino che screzia la sempre trascinante “Hollywood Forever Cemetery Sings”, idem la pregevole esecuzione di "I Went To The Store One Day", ma lo strumento che fa sempre la differenza è la voce di Misty, ancora più ricca di sfaccettature e ispirata, come palesa la sontuosa versione di “Holy Shit”, a cui segue l'altrettanto amata “I Love You, Honeybear”, eseguita trionfalmente davanti a un pubblico più che soddisfatto. La tracklist dà priorità agli ultimi "Pure Comedy" e "God's Favorite Customer" intervallati da i pezzi più amati (e belli) dei primi due lavori, eccezion fatta per la magnifica e sempre attuale “Bored In The USA” qui lasciata fuori.
Aperto da “Hangout At The Gallows”, l'elegante show si chiude con la lunga “Leaving LA” sfumando direttamente negli applausi finali, chiudendo un'uscita buona e giusta in questi tempi complicati in cui magari un gradevole ascolto e contribuire a una giusta causa può dare un minimo di sollievo.
(31/03/2020)