Mura Masa

R.Y.C.

2020 (Anchor Point)
indietronica, alt-dance, post-punk

Finire l'ascolto di “R.Y.C.” equivale ad aver approfondito la conoscenza di quattro album diversi, uniti in coppie speculari, che si incrociano e si ricompongono in continuazione. Confusi? Beh, non è che Mura Masa sia mai stato un campione di linearità, e già l'omonimo album del 2017, che prendeva ogni trend elettronico in circolazione per riordinarlo all'interno di una frenetica intelaiatura corale, forniva uno spaccato chiarissimo della sensibilità irrequieta e curiosa del giovane producer di Guernsey. Alla volta del suo secondo album, tale inquietudine non soltanto non si è esaurita, ma viene ricalibrata in un nuovo alveo stilistico, che all'elettronica colorata e multiculturale del primo progetto importante sostituisce un assetto da band. Se questo non è privo di aperture ballabili e riferimenti alla contemporaneità della club-culture londinese, rafforza il disco attraverso un' anima chitarristica, che ridimensiona il potere dei featuring e inietta un nuovo nervosismo post-punk nelle composizioni di Alex Crossan, più riflessive e personali rispetto al passato.

Si parlava di quattro album in uno: alla luce delle considerazioni appena fatte, è facile individuare le coppie che li compongono, come le discrepanze di tratto che ne derivano. Da un lato ci sta Crossan stesso, nei cinque brani solisti, contrapposto ai sei in cui voci o più meno conosciute del contesto anglosassone danno man forte all'angst giovanile del produttore. Dall'altro è l'emersione delle passioni rock adolescenziali, che contrastano i riferimenti alt-dance e house, in una dualità che ammette ben poche sovrapposizioni. In questo quadrilatero espressivo “R.Y.C.” esplora l'affacciarsi dell'età adulta per i ragazzi della generazione Zeta, anche con fare da narratore situazionista (il breve interludio “A Meeting At An Oak Tree”), dipingendo soprattutto la confusione, il senso di paura e angoscia insito nel diventare grandi, che si accompagna a una maturità tutt'altro che acquisita. In tale fluidità di approccio alla questione, Mura Masa sicuramente infonde le proprie esperienze, dona la sua anima al progetto, riflette al contempo anche un senso di spaesamento totale, che la raccolta enfatizza a livelli critici.

Le iniezioni wave, alla maniera urbana degli Sleaford Mods, esaltano da una parte le nuove scariche di Slowthai in “Deal Wiv It”, donandogli una nuova affilatezza. Sul versante opposto le scintille indietroniche di “In My Mind”, affidate esclusivamente alla voce di Crossan, cullano una melodia leggera come cotone, riportando alla memoria i più delicati abbracci di casa Morr. Ci vuole un attimo perché a un momento incisivo ne corrisponda un altro poco più che irrelevante: “Feels Like We're Dancing”, in compagnia di Georgia, non fa molto per mascherare la sua natura di motivetto funk-tronico di serie B, costituendo quasi il negativo delle aperture emo-dance di “I Don't Think I Can Do This Again”, giocate sul trattamento sgranato della voce di Clairo.
Se “No Hope Generation” traduce il suo sentimento di alienazione in ostinati dal tono jungle che ben complimentano la natura punk della melodia, di converso “Vicarious Living Anthem” tratta il suo materiale lirico con troppa indulgenza, lasciandolo sfogare in una caciara simil-noise senza particolari esiti.

Passione e voglia di mettersi in discussione non mancano: unite a un linguaggio così duttile ed espanso possono letteralmente fare scintille. Ancora però manca un disegno che sappia unire le varie direttrici di Mura Masa sotto lo stesso ombrello e presentarne tutto lo slancio con l'organizzazione che merita. Che la transizione effettiva all'età adulta riesca a portare consiglio?

01/04/2020

Tracklist

  1. Raw Youth College
  2. No Hope Generation
  3. I Don't Think I Can Do This Again (ft. Clairo)
  4. A Meeting At An Oak Tree (ft. Ned Green)
  5. Deal Wiv It (ft. Slowthai)
  6. Vicarious Living Anthem
  7. In My Mind
  8. Today (ft. Tirzah)
  9. Live Like We're Dancing (ft. Georgia)
  10. Teenage Headache Dreams (ft. Wolf Alice)
  11. (Nocturne For Strings And A Conversation)




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