Mura Masa

Mura Masa

2017 (Anchor Point/Polydor)
trap, edm

Tra il neo-gotico di Pugin e le curve moderniste di Zaha Hadid, nelle strade di Londra continua a fiorire il progresso culturale che solo un melting pot da quindici milioni di abitanti può vantare. La “nuova Babilonia”, come amava definirla Benjamin Disraeli, è anche questa volta la culla e la fonte d’ispirazione di un nuovo step nell’integrazione tra subculture tanto musicali quanto giovanili. Nell’epoca del totale sdoganamento del tanto discusso genere trap, ci pensa il producer Alex Crossan di soli 21 anni - meglio noto con il nick giappofilo Mura Masa - a smussare gli eccessi della declinazione talvolta triviale del southern hip-hop con un arguto lavoro di remix e collaborazioni. Il risultato è una traslazione in scala dell’integrazione culturale favorita dal Primo Cittadino Sadiq Khan sul piano della musica di strada: la trap e l’Edm si danno il cinque e diventano il terreno di coltura per un pop britannico rinnovato. Londra come si diceva poc’anzi, funge da musa ispiratrice, tanto che Mura Masa afferma di aver ideato la sua musica grazie alla city, vista come “a big, confusing, beautiful thing”.

Crossan non è un dj, o almeno non in senso canonico. È piuttosto un bambino curioso. Sin dalla pubertà gironzola nell’underground britannico, militando in micro-band deathcore e punk-hardcore. La sua formazione musicale avviene al buio della cameretta davanti a un pc, tra Joni Mitchell, Smiths, Gorillaz, James Blake, SBTRKT e tanti nomi che non smettono di fare a cazzotti tra loro. Polistrumentista e mago di Ableton Live, Crossan arriva a essere trasmesso su Bbc Radio 1 appena maggiorenne con “Lotus Eater”, primo ibrido strumentale di trap e campionature orientaleggianti, appartenente al mixtape “Soundtrack To A Death” che lo lancia definitivamente tra gli astri nascenti londinesi.

Tuttavia il suo anno è il 2017. Mettendo insieme tutti i brani e le featuring degli ultimi due anni, Mura Masa appone la firma al suo primo disco, tanto acclamato dalla critica, quanto dal pubblico estero (in Italia pare trovare più resistenze). “Mura Masa” è un self-titled di presentazione, ancora acerbo ma già capace di emergere dalla massa di producer che sguazzano ancora nell’Edm.
Il disco corre sostanzialmente su due binari: da un lato quello altisonante delle collaborazioni con vari big della scena britannica, dall’altro quello più in sordina delle creazioni del solo Crossan. Gli ospiti sono di provenienza decisamente eterogenea, e malgrado il rischio di creare un pastiche incoerente sia elevato, lo stile di Mura Masa fa da collante, rendendo possibile una compresenza sensata di Charli XCX e Damon Albarn nello stesso album.

Proprio la reginetta dell’electro-pop anglosassone è la voce protagonista di “1 Night”, che si sposa senza sbavature allo sfondo di steel pan di Crossan. Si respira una brezza world tra le campionature missate, che ricordano alla lontana Four Tet e più da vicino l’ultimo Bonobo. I ritmi etnici sono una costante che uniscono la succitata collaborazione con Charlotte Aitchison a quella minimalista con Christine and the Queens in “Second 2 None” (distesa glitterata che spicca con qualche impennata drum’n’bass), alla hit “Love$ick” con A$AP Rocky (impasto di ritmi caraibici e trap), all’r&b a tinte deep house di “Firefly”.
Crossan e Damon Albarn (nelle sue vesti sonore tipiche di 2D) elevano di una spanna il disco con una traccia downtempo impreziosita da sample di arpa, intitolata semplicemente “Blu”. Qualche banalità si incontra passando per “What If I Go?”, che crea un percorso sonoro dalla Uk garage alla Edm, abbandonandosi a passaggi sintetici fin troppo riciclati, mentre “NOTHING ELSE!” (un divertissement di funky e future bass realizzata come tributo a Prince) e “Helpline” segnano due reinterpretazioni della tradizione dance britannica degne di nota.
Tra i brani del solo Mura Masa, invece, spicca “Messy Love”, la quale si contraddistingue come inno al sentimento transculturale della Londra contemporanea, che inizia col brusio di Brixton e canta un elettrificato ritornello: “Take me, break me/ Use me for your messy love”.

Mura Masa gioca a fare il producer di trap, di electro-songwriting (si veda “Give Me The Ground”), di dance music, ma non si prende mai troppo sul serio, finendo per fare un salto di qualità rispetto all’ormai navigato Calvin Harris. Le nuove tendenze sono rilette senza troppo interesse per le classifiche da Crossan, il quale - appena ventenne - vanta ancora una flessibilità che rende infinite le sue possibilità per il futuro, permettendogli di dare una voce popolare (ma non populista) al multiculturalismo, in barba a fanatismo, xenofobia, nazionalismo e altre piaghe dell’Inghilterra post-Brexit.

24/07/2017

Tracklist

  1. Messy Love
  2. Nuggets (featuring Bonzai)
  3. Lovesick (featuring ASAP Rocky)
  4. 1 Night (featuring Charli XCX)
  5. All Around the World (featuring Desiigner)
  6. Give Me the Ground    
  7. What If I Go? (featuring Bonzai)
  8. Firefly (featuring NAO)
  9. Nothing Else! (featuring Jamie Lidell)   
  10. Helpline (featuring Tom Tripp)
  11. Second 2 None (featuring Christine and the Queens)  
  12. Who Is It Gonna B (featuring A. K. Paul)
  13. Blu (featuring Damon Albarn)



Mura Masa sul web