Odessey & Oracle

Crocorama

2020 (Dur Et Doux)
baroque folk-pop

Rispettando la cadenza triennale, gli Odessey & Oracle ritornano sul mercato con il terzo album, “Crocorama”, questa volta con alcune novità nell’organico, ampliato a quattro elementi fissi con l’ingresso del batterista Roméo Monteiro e una nuova etichetta a supportarne la distribuzione, la Dur Et Doux, label francese specializzata in prog, jazz,rock.

La bella copertina di Luca Tanzini incornicia la nuova tela sonora dai toni baroque-pop di Guillaume Medioni, Alice Baudoin e Fanny L'Héritier, un progetto caratterizzato da una leggerezza e un’eleganza inattese, che in parte sacrifica certe affinità prog-rock che avevano caratterizzato l’esordio “Odessey & Oracle And The Casiotone Orchestra”, prediligendo un tocco soave e più folk alla maniera di Julien Gasc e Forever Pavot, lo stesso sperimentato felicemente da Fanny L'Héritier nell’album da solista sotto il nome di Bess Of Bedlam, “Folly Tales”.
Lo spettro delle influenze e dei richiami di “Crocorama” è più ampio e articolato che in passato: ariose e soffici, riflessive e giocose, le undici tracce sono miniature chamber-pop pronte a colorarsi di psichedelia, bossa nova, Canterbury sound, e romanticherie da chanteuse.

Nei quasi cinque minuti di “Chercher Maman”, la band passa da atmosfere folk-prog a base di flauto e pianoforte per poi aprirsi a un refrain pop alla Françoise Hardy per poi planare nuovamente su sonorità folk-prog sporcate di jazz, soavi e lievi come una nuvola. Una magia che trova il suo apice nell’esoterica e favolistica title track, che si spinge verso il folk psichedelico più acido e straniante, degno delle intuizioni più ardite dell’Incredible String Band, con tanto di sibili elettronici e sezione fiati a sostenerne il passo da fanfara allegorica e grottesca.
Sonorità più definite e brillanti tengono alta la qualità delle intelligenti stratificazioni sonore di “Crocorama”: gli Odessey And Oracle alterano un ritmo di samba con coretti da colonna sonora di film francesi anni 60 nella geniale “Mascara”, e sono ancora gli intrecci vocali l’ingrediente che rende uniche le delicate note di “Les Enfants“, appena turbate da intermezzi accelerati, che infine trovano pace nel finale a base di clavicembalo e orchestra simulata.

Disco potenzialmente indigesto per il pubblico più classicamente rock, il terzo album degli Odessey And Oracle non disdegna qualche tocco più “rockeggiante”, gli incastri tra percussioni e chitarre di “Les Poupées Mécaniques” sono in stile “Foxtrot“, mentre nella lievemente dissonante progressione armonica di “Le Manège” sono palesi i richiami alla musica canterburiana, e sono perfino più ardite le trasgressioni folk-jazz-psych del recitato/cantato della fuga electronic-prog di “Antoine Rouge”.
E' comunque la natura barocca e vintage a prevalere (il trittico finale “Mélodie #1”, “Ferdinand L'albigeois”, “Mélodie #2”), flauti, clavicembali, oboe, organi a canne, banjo e trombe sono i protagonisti della fantasiosa e prelibata mistura chamber-pop. 

Per gli Odessey And Oracle, “Crocorama” rappresenta il raggiungimento di maturità e originalità. Disco destinato all’oblio mediatico e a una flebile attenzione anche da parte del pubblico più attento, il terzo progetto della formazione francese è uno dei tesori nascosti di questo 2020.

14/11/2020

Tracklist

  1. Chercher Maman
  2. Les Poupées Mécaniques
  3. Je Suis L'endormie
  4. Mascara
  5. Le Manège
  6. Crocorama
  7. Les Enfants
  8. Antoine Rouge
  9. Mélodie #1
  10. Ferdinand L'albigeois
  11. Mélodie #2




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