Ambizioso album di debutto per Hello Cosmos, band proveniente da Manchester ancorata sull’estro del talentuoso frontman Ben Robinson, cantante, compositore e bassista di un quartetto ben assortito, che propone una fluida miscela sonora di ringhiante post-punk costellato di elettronica e sperimentazioni.
Il vigoroso tappeto sonoro si unisce a contenuti che osano scrollare l’umanità dallo stato di paura e isolamento attuale per incoraggiarla a desiderare un roseo futuro in cui si scorgono persone che sfruttano la tecnologia per meritori intenti e non ne subiscono la subdola avanzata.
Il singolo "Fuse” apre le danze con una ruvida linea di basso che sostiene lampi di indie-rock iniettato di funk e riff piuttosto genuini; stesso spirito trasmesso da "Tonight, Tonight, Tonight, Tonight", statuaria e bellicosa lezione di aggressività avvolta in un mantello di raso viola. Ostentano sicuramente una buona dose d’eclettismo brani quali “Frequency Fields”, con le sue composite armonie Madchester à-la Happy Mondays, il rumoroso impeto a sfondo politico di "Run For President" e le pirotecniche sovrapposizioni insediate tra psych-rock e post-punk della title track.
“Raise The Dawn” è il manifesto della band: una caleidoscopica esplosione d’euforia, stratificata da archi e percussioni e incendiata da falcate di chitarra che sembrano fuoriuscire dalle corde di Marc Bolan.
Le melliflue e sognanti tessiture elettroniche di “Step Out Of The Shadows” volano ad addolcire la frenetica atmosfera, che si rialza immediatamente grazie a tamburi tribali, synth e altisonanti voci femminili che imprimono a “Let Love Be The Island Upon Which We Stand” ballabili ritmi rave di inizio 90.
L’album ha iscritto a registro un elevato numero di collaboratori esterni, di buon calibro e di diversa estrazione: da James Smith degli Yard Act a Emma Banks dei Galaxians ed Emily Ingham dei Mi Mye, circostanza che ha accentuato la già solida gamma di contaminazioni suggerite.
Dopo una numerosa serie di Ep e singoli che avevano fatto presagire interessanti potenzialità, la band mancuniana esordisce con un Lp vivace, nel quale la maggior parte dei pezzi è ricca di caratteristiche esclusive e complementari, efficaci nei contenuti e perfettamente idonee per un ascolto dinamico e godibile.
Da non perdere il visionario materiale video a corredo e l’ulteriore sequenza di stuzzicanti remix preparati da una folta schiera di dj/produttori musicali, tra i quali figurano Jagz Kooner, Richard Norris e Jinku.
L’ondata post-punk non sembra demordere. La nutrita sequenza di efficaci album con i quali il 2021 ha debuttato traccia un forte segno di continuità con quanto già affermatosi nel corso dello scorso anno: i promettenti Hello Cosmos si aggiungono, con buona personalità, tra i più accreditati esponenti in grado di raccoglierne il testimone.
08/02/2021