Il successo a “Rap In China” e la conseguente popolarità in madrepatria, la breve ma sostanziosa parentesi con la 88rising, l'affermazione come modella per brand di peso e adesso la gestione esclusiva del proprio percorso artistico, con la speranza di far breccia anche nel pubblico occidentale. Anche se per il momento dalle nostre parti è un nome di talento ma limitato a una cerchia ristretta di appassionati,
Lexie Liu ha tutte le carte in regola per diventare una vera e propria superstar internazionale, e riuscirci senza sacrificare la forza della visione, del messaggio. Interamente scritto e prodotto da lei stessa, “Gone Gold” è un lavoro che mostra tutta la solidità dell'autrice, superando quanto proposto nei precedenti progetti per un concentrato pop di classe, prodotto egregiamente e con uno sguardo ben più che disincantato su un mondo dominato dalla tecnologia. A 22 anni recentemente compiuti, Liu ha una chiarezza che musicisti ben più navigati hanno faticato a raggiungere.
Eclettica, elettrica, ma con una levigatezza di fondo che sa affrontare con una carezza anche i temi più scottanti, l'autrice è perfettamente cosciente del tono da adottare e dell'evoluzione da dare alla scaletta, mai così diversa e divergente rispetto al “vecchio” repertorio. Per una voce meglio apprezzata in territori hip-hop e r&b (è degli scorsi mesi l'uscita della splendida “
佳人”, tra i momenti trap più accattivanti e intensi del 2020), la trasformazione in diva dei club e musa
wave potrebbe sembrare spiazzante, ma la sicurezza con cui Liu sciorina il suo fluido bilinguismo in carichi motivi synth-rock (il brano d'apertura,
lead-track che incasella gli angoscianti tratti distopici del testo in un'inesorabile rincorsa prossima alla
synthwave) e perfette melodie per le serate più nostalgiche (la house, morbida e dolorosa, che circonda “了”) non lascia adito a supposizioni.
Non che il resto sia da meno: “Shadow” attacca con ingegnosi fraseggi gregoriani, prima di prendere la strada di evocativi schemi electro), “香芋的错觉” è morbidezza
cyber-house, con un tocco leggero che quasi riprende gli incanti d'ovatta di
Yaeji, “猪猪锤” avanza timidi accenni r&b, immergendoli in sfuggenti visioni che uniscono la sensualità di
Kelela alla maturità espressiva dell'ultima
Rihanna (ispirazione dichiarata di Liu).
In un continuo alternarsi di ruoli, personaggi, temi (la centralità del costante passaggio di testimone tra inglese e cinese è allo stesso tempo scelta artistica vincente ed elemento chiave nella poetica dell'artista), l'universo di Lexie Liu appassiona, coinvolge e seduce in un solo colpo, invitando a ripensare presente e futuro attraverso la forza del suo elusivo lirismo. E se “Go Psychotic!” è un ordine, si potrebbe quasi affrettarsi a eseguirlo.
10/02/2021