The Anchoress

The Art Of Losing

2021 (Kscope)
art-pop, songwriter

Con un titolo ispirato da una poesia di Elizabeth Bishop, “The Art Of Losing” segna l’atteso ritorno di Catherine Anne Davies, alias The Anchoress, ideale seguito dell’acclamato debutto discografico “Confessions Of A Romance Novelist” (2016), gioiellino di art-pop meritatamente lodato dalla critica, al quale si era aggiunto l’intimo “In Memory Of My Feelings”, progetto a quattro mani realizzato nel 2020 con Bernard Butler dei Suede.
Scritto dalla polistrumentista gallese in seguito a una serie incredibile di eventi traumatici che ne hanno segnato in modo incontrovertibile esistenza e ovviamente espressione artistica (un aborto spontaneo, la lotta contro un tumore alla cervicale e la tormentata morte del padre), il disco si presenta come un chiaro manifesto di lotta personale e spasmodico tentativo di dare un senso al sentimento del dolore, di esplorarlo nelle viscere per cavarne energia utile a influenzarne le doverose reazioni.

Sofferto, traumatico, riflessivo, ma pieno di vitalità e di sana passione, l’album esordisce nel migliore dei modi con gli archi e il pianoforte in stile Mercury Rev di “Moon Rise (Prelude)”, prima che la batteria di Sterling Campbell (David Bowie, Duran Duran) si schianti sul chamber-pop di “Let It Hurt”, brano dal profondo nucleo emotivo che incita a resistere alle asperità della vita, passando alle incoraggianti sperimentazioni pop di "The Exchange”, dove si registra l’ospitata del frontman dei Manic Street Preachers James Dean Bradfield.
Inedite variazioni stilistiche vedono la Davies toccare persino il synth-pop nell’invettiva sociale di "Show Your Face", per insinuarsi nella mistura di new wave e prog-rock della title track.

Tocchi di raffinatezza permeano sia la contemplativa “All Farewells Should Be Sudden” che “All Shall Be Well”, fortemente influenzata dalle sinfonie modern classical di Max Richter, mentre l’intensa “Unravel”, ornata da archi e ritmo incalzante, ricorda alcuni archetipi di Kate Bush che gareggiano con le chitarre dei Cure. “Paris” è un breve pezzo di narrazione per piano e violoncello che vede The Anchoress spalancarsi nel raccontare le proprie paure e gli sforzi profusi per racimolare sprazzi di felicità.
La toccante "5am" è il nucleo emotivo dell'album, la cruda descrizione di un'orribile aggressione sessuale e della perdita di un bimbo ambientata su sonorità che si accostano a quelle di St. Vincent; altrettanto drammatica si palesa "The Heart Is A Lonesome Hunter", prima che una batteria feroce e chitarre post-rock accompagnino a "My Confessor" e un wurlitzer si occupi di trasmettere il forte messaggio contenuto in "With The Boys", circa la misoginia presente nell'industria musicale e annesse riflessioni che hanno portato alla perdita di un'amicizia.

"The Art Of Losing" non necessita di molte parole di congedo. E’ un album che ha toccato argomenti scomodi, personali e sociali, senza cadere nel predicatorio o nell’ipocrisia, raggiungendo un legittimo equilibrio, per di più cesellando tali considerazioni su melodie sempre variabili e a tratti sorprendenti che fanno indubbiamente riferimento ad alcune figure trainanti come Kate Bush e Tori Amos, ma conservando un precipuo stile.
Catartica, emozionante quanto straordinaria e coraggiosa, The Anchoress si rivela un’artista autentica e vincente, nonché autorevole artigiana delle oscure sfaccettature esistenziali, per grande soddisfazione di Peter Gabriel, Robert Smith e David Gilmour, suoi pubblici estimatori fin dai primi vagiti artistici.

17/03/2021

Tracklist

  1. Moon Rise (Prelude)
  2. Let It Hurt
  3. The Exchange Feat. James Dean Bradfield
  4. Show Your Face
  5. The Art Of Losing
  6. All Farewells Should Be Sudden
  7. All Shall Be Well
  8. Unravel
  9. Paris
  10. 5am
  11. The Heart Is A Lonesome Hunter
  12. My Confessor
  13. With The Boys
  14. Moon (An End)


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