Amateur Hour

Kr​ö​kta Tankar och Br​ä​nda Vanor

2022 (Appetite)
experimental-rock, dream-noise

Muovendosi a cavallo tra noise, sperimentazione radicale di matrice industriale, lo-fi dream-pop, field-recordings, folk, shoegaze e spirito slacker, il trio svedese degli Amateur Hour si è fatto apprezzare tra gli ambienti underground grazie a un paio di album (l’omonimo del 2016 e “Framtiden Tillhör Inte Oss” di tre anni successivo) coraggiosi nel miscelare, con piglio anarchico, gli ingredienti di cui sopra, anche se nel complesso ancora acerbi.
Il doppio “Krökta Tankar Och Brända Vanor”, uscito alla fine dello scorso agosto, rifinisce invece il loro sound, segnando il culmine della ricerca sonora di Dan Johansson, Hugo Randulv e Julia Bjernelind, qui alle prese con composizioni più sbilanciate sul versante sognante ed evocativo della loro musica, anche se comunque sempre indecise tra forma e dissoluzione della stessa, un precario equilibrio che, racchiuso tra il drone-noise intergalattico, con voci mormoranti, di “Skeva” e i disturbi radio e l’elettronica fuori controllo di “Riv Mina Murar”, mostra tutta la bellezza di ciò che è sul filo del rasoio, perché essenzialmente affidato a una forma fragile e a registrazioni che, in luogo della precisione e della perfezione del dettaglio, prediligono invece il fascino del pulviscolo che avvolge la memoria alle prese con le vaste distese del tempo.

Se l'orizzonte terrestre è ancora in parte ben visibile durante l'ascolto di “Baby You're All I Want” - in pratica Azalia Snail che flirta con i Dadamah più elettrici e spigliati - in “Bortom Oss” il paradiso si materializza come una misteriosa nebulosa errante tra gli asteroidi. L'eco di dimensioni immateriali, la cui malìa penetra nei recessi più profondi della psiche umana, continua a risuonare anche nel folk iperuranico, perso tra le nebbie di un incantesimo, di “Stanna Hos Mig”, nell’angelica liturgia in orbita Grouper di “Buried Alive”, tra le pieghe nostalgiche di “Jag Släpper Dig...”, fino a impregnare di sé i Charalambides solinghi di “Feel My Loneliness”.
In “Utan Andetag”, gli archi processati contribuiscono a rafforzare il clima di estatico stupore che si respira un po’ lungo tutto il disco, allungando la sua calda e avvolgente ombra anche sull’inizio e la fine di “...But If Teenage Is Forever You Will Look For Something Better”, i cui quindici minuti sono occupati per lo più da un dronico trascinarsi di nastri decomposti, percussioni smarrite, sintetizzatori alla deriva e bave di organo che fanno pensare a una "Sister Ray" liquefattasi a contatto con il caldo disumano di un’esplosione solare.
Nell’ultima parte, “Krökta Tankar Och Brända Vanor” si muove, infine, tra le sinistre atmosfere di “Tidens Tempo” e il garage-noise primitivista, registrato dal vivo, di “Psykat Liv”, con colpi secchi di tamburo à-la Maureen Tucker e un'assordante distorsione di chitarra destinata a dissolversi in un caos di soniche gioventù devastate da acidi fin troppo potenti.

 

Nonostante i suoi sessantasei minuti di durata, questo terzo lavoro degli Amateur Hour si lascia ascoltare a ripetizione, rivelando, a ogni nuovo ascolto, sempre nuovi e affascinanti dettagli.

20/12/2022

Tracklist

  1. Skeva
  2. Baby You're All I Want
  3. Bortom Oss
  4. Stanna Hos Mig
  5. Livets Låga
  6. Drinkars Boning
  7. Buried Alive
  8. Radio Is Silent
  9. Utan Andetag
  10. Brända Tankar
  11. Feel My Loneliness
  12. ... But If Teenage Is Forever You Will Look For Something Better
  13. Tidens Tempo
  14. Jag Släpper Dig...
  15. Psykat Liv
  16. Riv Mina Murar

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