Collaborazioni con Beyoncé, Madonna, Lady Gaga e Jessie Ware, dj-set seguitissimi e sempre ricchi di energia in ogni angolo del globo, icona assoluta della comunità black queer: è giusto un pezzettino del lungo curriculum che oggi può vantare Honey Dijon, nome d’arte che identifica la dj e producer cresciuta nell’area di Chicago, città dove venne concepita, e continua a prosperare, la musica house. “Black Magic Girl” è il suo secondo album, cinque anni dopo “The Best Of Both Worlds”, e raccoglie – oltre a parecchio materiale inedito - diversi brani già diffusi come singoli negli ultimi tre anni, a partire da “Not About You” e “La Femme Fantastique”, risalenti all’estate del 2020, in piena crisi pandemica.
Se volete avere accesso a questo coloratissimo party high-energy, sappiate che le parole d’ordine sono “divertimento” e “inclusione”: quindici tracce di euforica house music dalle inflessioni soul, pensate per il nightclubbing, ma perfette per essere consumate ovunque. Honey Dijon, coadiuvata dal collaboratore di lunga data Luke Solomon, guarda ai classici degli anni Novanta e sceglie di contaminarsi con jazz (il synth di “Drama”, i fiati in “Works”) e schemi hip-hop, oppure inasprisce la battuta (è il caso di “Don’t Be Afraid”) per spingersi sino ai confini con la techno di Detroit, in verità senza mai strafare.
In ogni canzone Honey ospita uno o più featuring che garantiscono la natura eterogenea (pur nella sua indiscutibile coesione) del lavoro, allargando il cerchio sia a esponenti della comunità queer, come nel caso del brasiliano Pabllo Vittar in “Everybody”, sia a pionieri della scena house di Chicago, vedi Mike Dunn presente in “Works” e “C’s Up”. Tutto molto fashion: non è un caso che maison di moda di primaria importanza, quali Louis Vuitton e Dior, le abbiano spesso commissionato le musiche per accompagnare le proprie sfilate. “Black Girl Magic” è orgoglio transgender e attivismo black, in quindici canzoni che trasudano gioia di vivere, pur se prive di particolari guizzi innovativi.
25/01/2023