Phoenix

Alpha Zulu

2022 (Loyauté / Glassnote)
synth-pop

Dopo aver compiuto una sorta di giro del mondo passando per la Mitteleuropa d'antan di "Wolfgang Amadeus Phoenix", i miraggi orientali di "Bankrupt!" e il buen retiro italiano di "Ti Amo", i Phoenix hanno riportato tutto a casa. Una scelta, diciamolo pure, anche un tantino obbligata dalla situazione contingente quale è stato il lockdown che ha chiuso il mondo in casa fino a nuovo segnale. "Costretti" a restarsene fermi in quel di Parigi (beati loro), i quattro hanno però ottenuto un'opportunità non da poco: quella di registrare il nuovo album all'interno del Musée des Arts Décoratifs, a mezzo passo dal Louvre. "C'era così tanta bellezza attorno a noi in quelle sale deserte - ha raccontato Christian Mazzalai - che non riuscivamo a smettere di produrre musica. Nei primi dieci giorni abbiamo scritto praticamente tutto l'album".

Più che - di nuovo - con l'Italia, la copertina Botticelliana (particolare della "Madonna col Bambino con otto angeli", dipinta nel 1478 e invero custodita in un'altra capitale europea, Berlino) sancisce dunque il legame con l'Arte, cornice e al tempo stesso fonte di ispirazione dei francesi. E tra una folgorazione e l'altra viene pure il sospetto che, forse a livello puramente inconscio, i Phoenix abbiano anche voluto omaggiare o lasciarsi guidare spiritualmente dall'amico-maestro Philippe Zdar, scomparso in circostanze tragiche nel 2019, dando vita a quello che è senza dubbio il loro lavoro più "ballabile". Non più le metriche in levare di "Wolfgang Amadeus", bensì una piccola costellazione di uptempo in cassa dritta che qua e là ("All Eyes On Me", l'irresistibile "Alpha Zulu", dotata di videoclip con tanto di quadri cantanti) sanno di techno alla francese, l'humus culturale dal quale sono sbocciati i quattro di Versailles.

Una nuova declinazione che spinge ancora più in là il synth-pop di cui ormai il combo transalpino si fa autorevole portavoce, come già potevano far intendere i singoli pubblicati con largo anticipo: più "Identical" (pubblicato addirittura nel 2020), ieratico nella sua essenza sintetica, o "Winter Solstice", un algido loop che rifugge la struttura della forma-canzone, che una "Tonight" dal sentimento più caldo e colorato dall'intervento mai banale di un ospite del calibro di Ezra Koenig.
Rimane una quota di tracklist in cui i Phoenix si limitano a fare i... Phoenix, e rimane quella più divertente. "Artefact", un midtempo agrodolce che sembra sbucare direttamente dalle registrazioni di "Ti Amo", è uno di quei numeri di alta scuola che i Nostri ripetono senza mai stancare dai tempi mitici di "United".
Nulla da ridire nemmeno su una "My Elixir" che abbassa ulteriormente i toni senza scalfire una magia solo in apparenza naive dettata dalla inconfondibile voce di Thomas Mars. "I want to be forever young", canta in "The Only One": più che un desiderio, una condizione ormai acquisita.

08/11/2022

Tracklist

  1. Alpha Zulu
  2. Tonight
  3. The Only One
  4. After Midnight
  5. Winter Solstice
  6. Season 2
  7. Artefact
  8. All Eyes On Me
  9. My Elixir
  10. Identical



br>

Phoenix sul web