Questa è la mia felicità
La triste mia felicità
Cantava così Tommaso Paradiso in "Sbagliato a vivere", nel cuore del "punto di non-ritorno pop" dei
Thegiornalisti, "
Completamente Sold Out". Un incisivo manifesto della poetica dell'autore romano, in gruppo e in solitaria. A far da corollario a tale
mood, il caro universo 80's tricolore. Se in passato si poteva ipotizzare che l'adesione fosse figlia di diktat commerciali (impostati ovunque, da Netflix fino alle case discografiche), constatiamo il genuino attaccamento di Paradiso verso quel mondo. Amore testimoniato da "Dr. House", brano emblematico del meno ispirato "
LOVE". Nella conclusione dell'ultimo lavoro firmato - per il momento - Thegiornalisti, il cantante romano citava nella "lettera aperta", tra gli altri:
Ma forse cerco solo un padre
L'ho trovato in te
In Fantozzi, in Bud Spencer
In Terence Hill, in Verdone
In De Sica, in Leone
In Morricone e in Tarantino
In Totò e Peppino
Alcuni nomi sono tornati insieme al sopracitato umore/stile nel primo disco solista "Space Cowboy", rimandato più volte a causa della pandemia e anticipato da collaborazioni ("Andrà tutto bene" con
Elisa e "Ho spento il cielo" insieme a
Rkomi) e un'altalenante serie di singoli non reputati affini con l'esordio.
"Space Cowboy" non guarda ai
Jamiroquai quanto alla passione di Paradiso per i western e l'astronomia, espressa nel ritornello della
title track. L'album prosegue il discorso intrapreso dal cantautore romano con "
Fuori Campo", quando in concomitanza con il cambio di etichetta, l'influenza di scenari e sonorità degli amati
Dalla,
Venditti e
Vasco Rossi ha preso il sopravvento. Se in precedenza l'influsso si manifestava in una veste synth-pop, adesso gli anni Ottanta si sentono nel suono delle chitarre. Un
sound-calco sulle sei corde supervisionato dalla produzione di Federico Nardelli, pronto a ricordare il Blasco di "Vado al massimo" fino a "C'è chi dice no". Venditti è omaggiato nelle scene da "Autostrada deserta al confine del mare" sparse tra i brani. Verdone torna nella citazione "al contrario" in "Space Cowboy", mentre De Sica è il protagonista del video di "Tutte le notti".
Ma non siamo al cospetto di un facile gioco di rimandi: se Paradiso si pone sopra molti colleghi e tanti dominatori di
playlist it-pop è grazie a una consolidata identità autoriale. Per quanto il cuore sia in un passato ideale, la testa parla sempre del presente: non accenna mai alla pandemia ma gli strascichi si percepiscono. Si cantano i puntuali strazi d'amore e i momenti di trascurabile felicità, magari condivisi con un "Amico vero" (dove divide la scena con
Franco126). Lo sguardo è introverso, puntato nella narrazione di emozioni e sentimenti in cui l'autobiografia è marcata e all'insegna di una "splendida normalità" celebrata nel video di "Lupin". Il tutto segnato da una padronanza melodica capace di plasmare un ascolto gradevole nonostante stralci già sentiti, ma con passaggi pronti a esser cantati a memoria negli imminenti live (lo auguro a lui, come a tutti i suoi colleghi).
Chiude la
tracklist "Sulle nuvole", brano scelto inizialmente come nome dell'album e che titolerà il primo film diretto da Paradiso. Ma questo è un altro campo. Rimanendo nelle lande musicali, lo "Space Cowboy" è consapevole dell'ambito in cui si muove - "Vorrei solo distrarmi un po'/ Perdermi in un disco pop" - e compie a dovere la missione.
11/03/2022