Widowspeak

The Jacket

2022 (Captured Tracks)
indie-rock, dream-pop

L'embrione di "The Jacket", il nuovo e sesto album dei Widowspeak, sboccia prima della pubblicazione del precedente e acclamato "Plum", che nel 2020 aveva proiettato il gruppo newyorkese verso sonorità più dirette rispetto all'oscuro dream-pop degli esordi.
Il duo formato dalla cantautrice Molly Hamilton e dal chitarrista Robert Earl Thomas, qui accompagnati dal reintegro del batterista e co-fondatore Michael Stasiak e dal bassista e pianista JD Sumner, riprende tematicamente le personali considerazioni già affrontate nell'album precedente, per ampliarle ed esporle attraverso una lente d'ingrandimento che pone il focus sul loro passato. Ciò è almeno parzialmente dovuto al rientro in quel di New York, il luogo dove ha avuto origine la loro storia e dove è stato registrato questo progetto, con l'aiuto del co-produttore Homer Steinweiss.
Molti argomenti sono legati alle esperienze formative e personali provenienti dai primi anni della band, anche se le iniziali intenzioni della formazione statunitense erano rivolte alla realizzazione di un concept incentrato sulle vicissitudini di un operaio tessile alle prese con la continua entrata e uscita da un'immaginaria band country americana.

Alcune canzoni parlano del processo di crescita e di maturità ("Unwind", "Salt"), mentre altre ragionano su concetti come rimorso e recriminazione ("True Blue", "Forget It"). Nella title track si analizzano, con estremo acume, i vari costumi, sia letterali che figurativi, con i quali vestiamo le nostre quotidiane personalità.
Dal punto di vista sonoro, "The Jacket" conferma lo stato di grazia che da anni caratterizza il marchio Widowspeak. La miscela composta da slow-core e dream-pop, sapientemente speziata con il tipico indie-rock proveniente dalle zone del Nord-Ovest americano, propone risultanze che inglobano contemporaneamente estetiche anni 60 e 90. Le dinamiche si spostano, senza soluzione di continuità, tra ballate dolci e malinconiche e contesti più pungenti costituiti da chitarre stratificate, percussioni polverose e ambigue linee di basso.

La presenza di singolari note di flauto ("While You Wait"), di trame corali e organo marca l'atmosfera principalmente sorretta dalla chitarra di Thomas, che preserva, e a tratti accentua, le consuete essenze pindariche (il pop psichedelico à-la Velvet Underground di "Everything Is Simple").
La voce della Hamilton, sempre assorta ma altamente funzionale al contesto, cesella queste tipiche dinamiche con lodevole costrutto, perfezionate dal missaggio realizzato dal valido Chris Coady (Yeah Yeah Yeahs, Beach House) e ornate da alcuni inserti di tastiera ("Unwind" e "The Drive"), del tutto inediti per il background del gruppo.

"The Jacket" è un'appassionata meditazione sulle performance e sulla vita trascorsa da una band che ha ormai perlustrato da oltre un decennio le strade dell'immaginazione, confermando la durevole capacità di sfornare dischi intrisi di brani vibranti, sognanti e minuziosamente curati con invidiabile raffinatezza.

14/03/2022

Tracklist

  1. While You Wait
  2. Everything Is Simple
  3. Salt
  4. True Blue
  5. The Jacket
  6. Unwind
  7. The Drive
  8. Slow Dance
  9. Forget It
  10. Sleeper






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