Allysen Callery & Mother Bear

Witch's Hand

2023 (Gruselthon)
doom-folk, stoner-rock

Ci aveva avvisato un po' di tempo fa, Allysen Callery, di attenderci l'inatteso. Vero è che “Ghost Folk”, punto di arrivo di una ricerca autoriale lunga quindici anni, aveva già forzato la mano alla volta di brumose perlustrazioni dal tono più sinistro e “gotico”, poco lasciava presagire che l'esperta autrice statunitense avrebbe oltrepassato la barricata e avrebbe abbracciato pienamente la sua anima più oscura, anche e soprattutto sotto l'aspetto stilistico. Galeotta fu la Gruselthon, sub-label della Cosi che distribuisce i lavori della musicista, a metterla in contatto con i Mother Bear, band stoner-doom da quel di Dortmund. Il piglio spettrale, sottilmente inquietante delle ultime produzioni acquista quindi spessore in “Witch's Hand”, mini-album collaborativo che interseca le forme espressive di autrice e band, alla volta di un doom-folk tanto orrorifico quanto suggestivo, capace di approdare a una sintesi che svela nuove potenzialità.

Nessuna attitudine da split-album, come da prassi in ambito metal: da entrambi i lati dell'Atlantico Callery e i Mother Bear partecipano attivamente affinché il progetto risulti unitario, nel pieno rispetto delle rispettive attitudini. Capita quindi che il terzetto tedesco riprenda il brano iniziale di “Ghost Folk” ed elabori una tonitruante cover a cavallo tra i True Widow più ipnotici e le staffilate degli Sleep (“Beautiful Teeth”) o che gli stessi sopraggiungano a irrobustire il canto della musicista, colta a contemplare l'occulto (“Death Skull”).
Nei suoi nove minuti, “Consuming Rite” si prende naturalmente la scena. Il sangue in offerta, il corpo un mezzo per accedere alla fortuna agognata, la lunga avventura stoner brucia come la pira più ardente, soffre e si contorce come le streghe al rogo, prima che la chiusura acustica sancisca il conseguimento del patto.
Vi è comunque tutto il tempo affinché la magia di Callery trapeli senza ingerenze esterne, ora acuita nel suo taglio psichedelico (la title track, solenne mantra in fascia Espers), ora colta in un disarmante ribaltamento di prospettiva (la piovosa rassegnazione di “Rat”).

Ancora più oscura, ma forte di una solidità narrativa e autoriale ormai inossidabili, Allysen Callery porta a casa anche questa “conversione” al contesto metallico, dominandolo dall'alto di una vibrante sensibilità stregonesca. L'autunno prossimo a venire saprà far certamente tesoro di una simile collezione.

31/08/2023

Tracklist

  1. Witch's Hand
  2. Beautiful Teeth
  3. I'm Not Scared Of The Dark
  4. Death Skull
  5. Consuming Rite
  6. Rat