Blonde Redhead

Sit Down For Dinner

2023 (Section1)
art rock

L’attesa di nuova musica da parte di Kazu, Amedeo e Simone si era fatta negli anni più una sorta di auspicio senza scadenza che una necessità stringente. E non perché non avessimo più bisogno di loro, ma in quanto era netta la sensazione che l’officina Blonde Redhead non avesse cessato di funzionare. Si trattava di fidarsi e lasciarli fare. Discrezione e riserbo sono un po’ la cifra stilistica dei tre, nella vita come nell’arte. Che facciano i matti sul palco mimando le movenze delle lotte, o che presidino palchi teatrali con contegnosa disinvoltura, regna fra i tre l’asciuttezza veloce di New York. Città e state of mind. Nel 2019 “Adult Baby”, riuscito progetto solista di Kazu, aveva fatto capolino, lasciando presagire sviluppi autonomi, ma anche una mai interrotta unità di intenti. Nel disco, peraltro una delle ultime pubbliche apparizioni di Ryuichi Sakamoto, si ascoltavano infatti, in “Meo” e “Undo”, le chitarre di Amedeo Pace. In quelle due tracce può ricercarsi un primo embrione del repertorio attuale. Naturalmente anche “Barragán”, ultimo album prima dell’intervallo prolungato, costituisce un precedente per la grazia ricercata e dreamy di “Sit Down For Dinner”.

In quel caso si trattava di un disco ambizioso, interlocutorio, dalla natura più mutevole che indecisa, ma pur sempre difficile da seguire fino in fondo. Il nuovo album si presenta invece coeso sia dal punto di vista tematico, sia da quello delle scelte sonore. Il nucleo ispirativo trae spunto da “L’anno del pensiero magico”, splendida elaborazione del lutto della compianta scrittrice americana Joan Didion. In un passo del romanzo si legge: “La vita cambia velocemente. La vita cambia in un istante. Ti siedi a cena e la vita, come la conoscevi, non esiste più”. Da queste parole muove il fascino cristallino di “Sit Down For Dinner”. Vi si ascoltano insieme poesia dell’assenza e del ricordo e prosa della quotidianità e dell’afflato vitale. Sarebbe il caso di ascoltare l’album alla ricerca di continuità, più che di cesure, fra passato e presente. “Abbiamo un nostro linguaggio che si è mantenuto - dice Kazu - cerchiamo di cambiare ritmi, concetti e suoni. Ma la sensibilità armonica è rimasta la stessa. Colpisce la stessa parte del cuore”. I Blonde Redhead sonici ed espressionisti dei primi album sono infatti una premessa necessaria alla incisività di pezzi come “I Thought You Should Know” o “Not For Me”, mentre la seconda parte della title track declina la carezza pensosa del periodo 4AD in un’astrattezza alla Cocteau Twins.

Colpisce soprattutto la scrittura, che è a livelli costantemente alti. Alla esagerazione simbolista dei testi del periodo “Melody Of Uncertain Damaged Lemons” e “In An Expression Of The Inexpressible” si sostituisce, mai così a fuoco altrove, una vena introspettiva e riflessiva incentrata sulla vita e i suoi segreti, sull’umanità, sulla natura più vera e imprendibile dei sentimenti. Una ritrovata età dell’innocenza, e dunque dell’immediatezza, illumina e riscalda brani come “Before” o “Snowman”, toccante prova vocale di Amedeo. Ed è così che l’esperimento dell’invenzione diventa urgenza e lo stato di grazia una necessità. “Now don’t you feel in your bones we are coming to the end of an era/ and we standing at the edge of cliff once again/ are you ready to jump off?” (da “Melody Experiment”).

28/09/2023

Tracklist

  1. Snowman
  2. Kiss Her Kiss Her
  3. Not for Me
  4. Melody Experiment
  5. Rest of Her Life
  6. Sit Down for Dinner (Part 1)
  7. Sit Down for Dinner (Part 2)
  8. I Thought You Should Know
  9. Before
  10. If
  11. Via Savona


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