Deerhoof

Miracle-Level

2023 (Joyful Noise)
alt-rock

Tornano gli instancabili Deerhoof. Attivi dal 1997, ormai al diciannovesimo album, ma sempre con la stessa carica degli esordi che contagia per ottimismo e positività proponendo un indie-rock stravagante e personale, capace di sorprendere a ogni passaggio, trascinando l’ascoltatore nel loro mondo colorato e folle.
Per “Miracle-Level” vengono introdotte due novità sostanziali: per la prima volta i Deerhoof abbandonano lo spirito “do it yourself” ed entrano negli studi di Mike Bradavski, ma dato che l’idea di diventare troppo normali non è proprio nelle loro corde, decidono di cantare tutto l’album in giapponese, lingua madre della cantante e bassista Satomi Matsuzaki.

 

Il miracolo evocato nel titolo, in cui la band crede fermamente, è quello della realizzazione di un mondo liberato dalle catene imposte dai poteri forti - politica e mass media - che ci dipingono una realtà artefatta, piena di insidie e competitività, al fine di tenerci sotto il loro controllo.
Il concetto di libertà come superamento delle barriere mentali è vivo anche nelle composizioni della band, che sono come sempre ricche di sorprese. Ogni brano si rivela in costante movimento, spostandosi verso lidi inaspettati senza paura di addentrarsi nel territorio dei cambi di tempo o di attraversare la rigogliosa foresta delle varie declinazioni dell'indie-rock e oltre.

Si passa quindi dalle chitarre acide, tagliate da vaporose melodie ("Sit Down, Let Me Tell You A Story") a stranianti marcette con aperture psichedeliche ("My Lovely Cat"), dal plumbeo shoegaze ("Everybody, Marvel") a soffici meccanismi a orologeria ("Miracle-Level"), da assalti sonici sfumati al profumo di pop ("And The Moon Laughs") alla elegante saudade allungata in salsa di soia ("The Little Maker"), da robotici inserti funk ("Phase-Out All Remaining Non-Miracles by 2028") a reiterazioni ostinate alla Oneida ("Momentary Art Of Soul!").
L’album scorre che è un piacere e si chiude con il dolce illanguidimento che sa di ciliegi in fiore di “Wedding, March, Flower”, con l’inversione di ruoli tra il batterista alla voce (sempre giapponese) e Satomi Matsuzaki alla batteria.

Ma in verità ogni brano ha interessanti spunti, forte degli abili intrecci chitarristici del duo John Dieterich-Ed Rodríguez, sostenuto da un batterista esplosivo come pochi altri - nonché leader della band - Greg Saunier.
Come le ultime prove dimostrano, i Deerhoof stanno attraversando un periodo fortemente creativo e difficilmente sbagliano un colpo, e anche con “Miracle-Level” centrano il bersaglio. Anche grazie alla produzione esterna, l'album supera il precedente “Actually, You Can” per scorrevolezza e immediatezza, riducendo i fronzoli rumoristici/strumentali e aumentando il coefficiente melodico, ma senza mai smentirsi e rinunciare al caratteristico sound del gruppo.

 

Se quindi non temete il giudizio dei vicini che vi sentiranno cantare in un giapponese approssimativo (a meno che non siate già padroni dell’idioma del Sol Levante), seguite le orme dello zoccolo del cervo e addentratevi nella sua foresta incantata, senza però dimenticare il kimono.

04/04/2023

Tracklist

  1. Sit Down, Let Me Tell You a Story.
  2. My Lovely Cat
  3. The Poignant Melody
  4. Everybody, Marvel
  5. Jet-Black Double-Shield
  6. Miracle-Level
  7. And the Moon Laughs
  8. The Little Maker
  9. Phase-Out All Remaining Non-Miracles by 2028
  10. Momentary Art of Soul!
  11. Wedding, March, Flower






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