Mia Martini

Il giorno dopo - 50th Anniversary Edition - Remastered 2023

2023 (Bmg)
pop, songwriter

Il fascino di Mimì cinquant'anni dopo, irresistibile e straziante come allora. Per celebrare mezzo secolo di vita del disco che l'ha consacrata nel cuore del pubblico, Bmg ha pubblicato "Il giorno dopo - 50th Anniversary Edition - Remastered 2023", la versione dell'album rimasterizzata dai nastri originali a 24 bit/192 Khz. Un'occasione per riassaporare il sapore agro delle sue canzoni vibranti e sofferte, a partire dalla più celebre, "Minuetto", scritta da Dario Baldan Bembo, con testo di Franco Califano e arrangiamento del maestro Natale Massara. La radiografia spietata di un amore tossico che nessuna meglio di Mia Martini avrebbe potuto interpretare.

Nel 1973 la cantante calabrese era già nel firmamento della canzone italiana, grazie all'esordio su Lp del 1971 "Oltre la collina" e al successivo "Nel mondo, una cosa", che le era valsa anche la vittoria al Festivalbar del '72 con "Piccolo uomo" (sì, proprio il brano della querelle Totti-Spalletti...). Con Giovanni Sanjust in cabina di regia al posto di Alberigo Crocetta, che l'aveva lanciata, Mimì si circondò di nuovi autori per dar vita al terzo Lp di una carriera in straordinaria ascesa. Ecco allora al suo fianco Maurizio Piccoli, Luigi Albertelli e lo stesso Dario Baldan Bembo (sì, il cantante di "Amico è"), che nel precedente Lp aveva già contribuito a quattro brani ("Donna sola", "La nave", "Un uomo in più" e la stessa "Piccolo uomo"). Ma mancava proprio l'autore giusto per le parole di "Minuetto", atipico pezzo pop, con la sua complessa struttura in tre parti, "una narrativa, una ossessiva e un finale largo, una sorta di lunghissima coda", secondo le parole del musicista milanese. Dopo i tentativi - a vuoto - di Maurizio Piccoli (autore nello stesso disco dell'improbabile adattamento in italiano di "Your Song" di Elton John col titolo di "Picnic"), di un big come Bruno Lauzi (che aveva già co-firmato "Piccolo uomo") e di Luigi Albertelli (che scriverà altre due tracce, "Dimmelo tu" e "Tu sei così"), irrompe il profilo guascone del Califfo a scompigliare le carte.
Franco Califano, all'epoca, non è ancora il cantautore popolare di "Tutto il resto è noia", ma si sta facendo largo con una serie di collaborazioni e ha appena fatto vincere il Festival di Sanremo al buon Peppino Di Capri con "Un grande amore e niente più". La magia, come spesso accade, è fulminea. Il Califfo chiama Mimì, lei gli confida la situazione difficile che stava vivendo e lui le scrive in una notte la canzone della vita, con il suo straziante ritratto di una dipendenza emotiva, tra intro classicheggiante di piano, ritornello ossessivo e un finale corale da brividi. "Il giorno dopo, mentre la cantava, piangeva", racconterà Califano.

"Minuetto" varrà a Mia Martini il disco d'oro e di platino e la seconda vittoria consecutiva al Festivalbar, impresa riuscita in precedenza solo a Lucio Battisti. E con la sua ode disperata all'abbandono irrazionale alla passione verso l'uomo, fonte di gioia e dolore, fa un po' da leit-motiv all'intera raccolta. Ma non è il solo acuto di un album al quale, come si diceva, partecipano anche autori di rilievo. Tra questi anche un giovane Antonello Venditti, che firma le musiche dell'iniziale "Ma quale amore", soffice ballata acustica che già anticipa il doloroso menage sentimentale di "Minuetto", raccontando la stanchezza di un amore ormai trasformatosi in triste abitudine ("E per la notte vado bene, poi domani buongiorno e via/ Ma quale amore ma credi, sia scema"). Lo stesso Califano torna a mettere il suo sigillo su "Il guerriero" con un'altra malinconica love story, puntellata dagli arrangiamenti ariosi di Piccoli, il quale firma invece il testo di "Bolero", piano ballad inizialmente destinata alla sorella Loredana, che sublima un'altra interpretazione limpida e struggente di Mimì, oltre a "La malattia", una delle prime canzoni italiane su un tema all'epoca tabù come la tossicodipendenza, che sfocia in un ritornello melodioso e struggente in un crescendo d'intensità orchestrale.
Svettano anche "Signora", insolita invettiva contro una suocera insensibile ("Lo so che lei non l'ha cresciuto per una come me, peccato... Prima di maledirmi, ripensi all'alba di quel giorno, in cui sognava anche lei, signora") con adattamento di Paolo Limiti da "Señora" di Joan Manuel Serrat, e "Dove il cielo va a finire", malinconico crepuscolo del disco in cui tutti gli spettri e le paure svaniscono in un soffice arpeggio di chitarra mentre "mille cavalli correndo stanno già" (testo di Salvatore Fabrizio, musica di Maurizio Fabrizio).

La ristampa dona lucentezza ai brani, facendo riemergere tutta la potenza cristallina della cantante di Bagnara Calabra, all'anagrafe Domenica Rita Adriana, ma in arte Mia, come Mia Farrow, la sua attrice prediletta dell'epoca, e Martini, come il vermouth piemontese più conosciuto nel mondo. Per tutti, Mimì, interprete amara, dolente, introversa ed eternamente incompresa, cui il destino - com'è noto - riservò un crudele epilogo, tra invidie, malignità e delusioni letali.
Nel vinile sono presenti come bonus track la versione spagnola e francese di "Minuetto", oltre alla sua base originale, edita per la prima volta. L'album è disponibile anche nelle versioni "Doppio vinile nero - Limited edition numerata", con un libretto 12 pagine con foto di Roberto Rocchi, cd e digital.
Mezzo secolo dopo - e a 28 anni da quel tragico 1995 che la vide spegnersi - la voce di Mimì canta ancora nel vento. E mette sempre i brividi.

30/05/2023

Tracklist

Tracklist cd
  1. Ma quale amore
  2. Picnic (Your Song)
  3. Il guerriero
  4. Bolero
  5. Dimmelo tu
  6. Minuetto
  7. Mi piace
  8. La malattia
  9. Tu sei così
  10. La discoteca
  11. Signora
  12. Dove il cielo va a finire

Tracklist vinile

Lato A
  1. Ma quale amore
  2. Picnic (Your Song)
  3. Il guerriero
  4. Bolero

Lato B
  1. Dimmelo tu
  2. Minuetto
  3. Mi piace
  4. La malattia

Lato C
  1. Tu sei così
  2. La discoteca
  3. Signora
  4. Dove il cielo va a finire

Lato D (Bonus Tracks)
  1. Minuetto (base)
  2. Minuetto (versione spagnola)
  3. Tu t'en vas quand tu veux (Minuetto versione francese)