underscores

Wallsocket

2023 (Mom+Pop)
hyperpop, indietronica, indie-rock

Il secondo disco di underscores, al secolo April Harper Grey, si intitola "Wallsocket", presa a muro. Attenzione ad avvicinarci le dita, perché la scossa che potrebbe assestarvi è bella forte.
Artista nonbinary della baia di San Francisco, classe 2000, underscores produce musica in maniera torrenziale da quando ha 13 anni, riversandola su Soundcloud senza soluzione di continuità con i suoi numerosi aka - come del resto succede a tantissimi altri artisti della scena hyperpop. L'influenza primigenia della Harper, come ha dichiarato lei stessa, è quella di Skrillex, ma basta ascoltare anche uno dei suoi brani più articolati per comprendere che nel suo buco nero produttivo c'è cascato dentro di tutto. Al punto che le texture iper-digitali ispirate a underscores dal produttore statunitense fungono soltanto da collante di un mondo sfaccettato e ipercinetico, dove si passa da uno snippet sonico all'altro con un andamento quasi epilettico.

Eppure, con "Wallsocket" ad April Harper Grey è riuscito il miracolo di creare, pur rimanendo assolutamente in linea con l'estetica frammentata di A.G. Cook e dei mentori 100 Gecs (underscores ha aperto il loro ultimo tour), un disco che suoni coeso e compiuto, nel quale l'hyperpop fagocita e risputa le influenze più disparate, comprimendo nelle sue trame l'hip-hop quanto l'indie-rock e il country.
Si comincia, ad esempio, con una "Cops And Robbers" che, al netto dei cortocircuiti digitali che ne innervano gli esplosivi snodi, si fa fatica a non considerare uno dei migliori brani di indie-rock chitarristico dell'anno; mentre in "Locals (Girls Like Us)" le sincopi digitali dei beat scandiscono il ritmo e dominano appieno il sound.
underscores è altrettanto abile quando si tratta di dilatare decisamente il ritmo in episodi suadenti e dinoccolati come "Shoot To Kill, Kill Your Darlings", "Horror Movie Soundtrack", "You Don't Even Know Who I Am" e lo struggente finale in dissolvenza digitale "Good Luck Final Girl". Divertissement giocosi come "Johnny Johnny Johnny" fungono invece da vettore sdrammatizzante con il loro passo da filastrocca robotica.

Al contrario di quanto accadrebbe con alchimisti digitali meno avventurosi e geniali, è proprio quando underscores manipola più ingredienti nella stessa piece che prendono vita le sue creazioni più impressionanti. È impossibile prevedere, ad esempio, che direzione possa prendere "Duhhhhhhhhhhhhhhhhh", il cui canto languido viene presto inghiottito da un deliquio di chitarre distorte ed effetti ad alta definizione, dai quali poi viene poi rigettato il sofferto respiro di un'armonica.
Tra frattaglie country, sprazzi hip-hop e nebbie post-club, in "Geez Luoise" i punti di riferimento sono ancora meno stabili e ne viene fuori un patchwork degno di Beck - se fosse nato intorno al 2000, si intende. Impossibile non segnalare anche il featuring con Jane Remover, altra paladina della scena hyperpop, che presta la sua voce androgina e gli squassi shoegaze al pezzo dal sapore 90's "Uncanny Long Arms".

C'è tantissima carne a fuoco, in "Wallsocket", forse anche troppa - del resto il sovraccarico è strutturale nell'hyperpop. Questo overload underscores sembra però dominarlo quasi per l'interezza del suo sophomore, che in 54 minuti e rotti va ben oltre quanto il suo predecessore ("Fishmonger" del 2021) lasciava auspicare.

26/10/2023

Tracklist

  1. Cops and robbers
  2. Locals (Girls like us) with gabby start
  3. Duhhhhhhhhhhhhhhhhh
  4. You don’t even know who I am
  5. Johnny johnny johnny
  6. Shoot to kill, kill your darlings
  7. Horror movie soundtrack
  8. Old money bitch
  9. Geez louise with henhouse!
  10. Seventyseven dog years
  11. Uncanny long arms with Jane Remover
  12. Good luck final girl


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