Black Keys

Ohio Players

2024 (Nonesuch)
soul-rock, garage-rock, funk

Tempo di bilanci per i Black Keys: dopo una vita passata fra palchi e studi di registrazione, il duo statunitense ha rilasciato a distanza di pochi mesi un documentario che ripercorre le origini della sua lunga e prolifica carriera e il dodicesimo album in studio, "Ohio Players". Il titolo omaggia senza dubbio l'omonimo gruppo funk/r&b di Daytona ma è anche un riferimento a loro stessi che hanno mosso i primi passi nei palchi del piccolo stato del Midwest.

Malgrado le premesse, il disco è tutt'altro che nostalgico e offre un sound insolito rispetto al classico garage/blues rock divenuto ormai il loro inconfondibile marchio di fabbrica. Del tutto inaspettato è, ad esempio, l'incipit affidato alla dolciastra melodia "This Is Nowhere" con un terribile testo e un ritornello accattivante. In questa canzone, così come in una buona metà dell'album, non si può trascurare il contributo di Beck, che si offre come musicista e come co-autore in molti pezzi. Dai ritornelli contagiosi agli intricati arrangiamenti strumentali, l'influenza dell'artista californiano è inconfondibile.
Convincono le atmosfere vintage e piene di sentimento di "Don't Let Me Go", con la voce in falsetto di Auerbach che rimane facilmente in testa sin dal primo ascolto. Non altrettanto si può dire della hit scelta come singolo trainante, "Beautiful People (Stay High)", che ricorda in parte le avventure danzerecce di "Midnite Vultures" e in parte l'allegria contagiosa di "El Camino", senza però apportare idee originali nella partitura

L'altro grande ospite d'onore di "Ohio Players" è Noel Gallagher, che offre la sua (insolita) collaborazione in tre episodi che probabilmente sono anche i momenti più riusciti del disco. "On The Game" è una tenera ballata che prevediamo che diverrà un punto fermo nel repertorio live della band; "Only Love Matters" è guidata da una linea di basso ipnotizzante che accompagna ininterrottamente la potente voce solista di Auerbach e i cori in sottofondo. A chiudere questo ispirato terzetto di brani c'è "You'll Pay", dove il suono nostalgico dell'organo Hammond incontra le chitarre surf anni 60; il tocco dell'altro coautore Leon Michels infonde alla traccia un'energia contagiosa, trasportando gli ascoltatori in un'era di boogie e groove spensierati.

Nell'eclettico panorama sonoro di "Ohio Players", l'inclusione di elementi hip-hop ("Candy And Her Friends" e "Paper Crown") offre dei buoni spunti, specialmente nell'attacco iniziale di "Paper Crown", intriso di funk e perfettamente intrecciato alla voce di Beck. Tuttavia, gli innesti delle strofe rap sembrano goffi e forzati rispetto al resto della canzone e, d'altra parte, il contributo di Auerbach e Carney risulta quasi oscurato dalla presenza dei loro ospiti.
I due appaiono ovviamente a loro agio quando riprendono il filo del blues-rock - "Please Me (Till I'm Satisfied)", "Live Till I Die" - infondendo in ogni nota un'intensità cruda che richiama le loro radici. "Read Em Weep" si distingue per la sua evocativa atmosfera di resa dei conti western, trasportando gli ascoltatori in un regno cinematografico di tarantiniana memoria. C'è spazio anche per un classico pop-rock nella canzone di chiusura, "Every Time You Leave", che, sebbene innegabilmente orecchiabile, fatica a sfuggire a un senso di prevedibilità e uniformità.

In definitiva, se da un lato l'album offre scorci di brillantezza, dall'altro fatica a trovare la sua collocazione tra tracce di riempimento e la presenza ingombrante dei molti ospiti. E anche se non sempre restituisce ai fan i Black Keys dei tempi migliori, ne consolida comunque lo status di inossidabili e intramontabili rocker.

02/05/2024

Tracklist

  1. This Is Nowhere
  2. Don't Let Me Go
  3. Beautiful People (Stay High)
  4. On The Game
  5. Only Love Matters
  6. Candy And Her Friends (feat. Lil Noid)
  7. I Forgot to Be Your Lover
  8. Please Me (Till I'm Satisfied)
  9. You'll Pay
  10. Paper Crown (feat. Beck & Juicy J)
  11. Live Till I Die
  12. Read Em and Weep
  13. Fever Tree
  14. Every Time You Leave




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