Fievel Is Glauque

Rong Weicknes

2024 (Fat Possum)
rock in opposition, art-pop

Ancora una volta Ma Clément e Zach Phillips rielaborano e modificano la prospettiva creativa del progetto Fievel Is Glauque. Dopo il geniale assemblaggio di demo e prove di registrazione di “God's Trashmen Sent To Right The Mess” e la scelta situazionista - tutto in un sol giorno -  di “Flaming Swords”, i Fievel Is Glauque abbracciano il massimalismo sonoro con una strategica e originale registrazione su tre diversi livelli.
Per “Rong Weicknes” il duo belga ha sfruttato le possibilità economiche offerte dal contratto con la Fat Possum, effettuando tre diverse sessioni per ognuno dei brani: una prima registrazione con gli elementi base, una seconda con gli stessi contenuti in funzione più estetica e funzionale e una terza con una formazione di otto musicisti in assetto free.

Più che mirare a un consolidamento della nota formula, i Fievel Is Glauque si cimentano con soluzioni ancora più ardite, ampliando ed espandendo sia il fronte puramente sonoro, sia quello creativo. Progressive, folk, pop e jazz diventano materia primordiale dalla quale estrarre manufatti sonori magistrali.
La densità e la complessità delle registrazioni devono aver messo a dura prova Zach e Ma: viene infatti naturale immaginare quanto sia stato arduo tenere a bada le pulsioni fusion della strabiliante digressione pop-noise di “It’s So Easy”, un brano che realizza un matrimonio impossibile tra Julia Holter e gli Stereolab.
L’esuberanza melodica della simil bossa nova e l’eccentrico intreccio di flauto e glitch di “As Above So Below” e il sensuale crescendo verso un climax funk-rock della ballata soul-jazz “Love Weapon” sono ulteriori atipici esemplari art-pop che marchiano a fuoco un album originale e affascinante.

L’errore che non va commesso è quello di valutare “Rong Weicknes” come un album concettuale: è in verità un disco fisico e potente, il nuovo progetto dei Fievel Is Glauque, solo che al posto delle articolazioni sono il cervello e le connessioni nervose a essere stimolate fino a volteggiare e danzare (“Kayfabe”).
Quanto più le canzoni mirano a una linearità armonica suadente, tanto più i musicisti frantumano le regole, alterando le eccelse parti vocali con manipolazioni di volume e ritmiche frastornanti, che coinvolgono anche strumenti dal tono dolce e delicato come il flauto (“Dark Dancing”).
La scrittura delle quindici tracce è di elevato livello lirico e armonico, la fluidità della title track, la saudade che agita le geometrie jazz di “I’m Scanning Things I Can” e il frenetico e rocambolesco sviluppo di “Haut Contre Bas” promettono infatti nuovi piaceri a ogni riascolto.

Un disco come “Rong Weicknes” è come un set di sopravvivenza poiché c’è tutto quello che un appassionato di musica possa pretendere: misticismo e oscurità (“Hover”), caos e razionalità armonica (“My Oubliette”), colte fascinazioni world/etno (“Transparent”), svagatezze indie-pop (“Eternal Irises”), prestazioni strumentali e vocali da brivido (“Great Blues”), ma soprattutto una dolcissima ballata pianistica che dietro l’apparente convenzionalità nasconde raffinatezze strumentali (flauto, piano e chitarra acustica) e un lieve disturbo elettronico (“Toute Suite”).
L’unico vero dramma per l’ascoltatore casuale, invece autentica fonte di delizia, è quello di non poter sempre identificare quale sia lo strumento realmente coinvolto nelle varie tracce. Con destrezza e arte dell’inganno sonoro, i due musicisti in “Rong Weicknes” alternano romanticismo e fremiti dance fino a fonderne e confondene l’essenza.
Ascoltare l’ultimo album dei Fievel Is Glauque è come assistere a una oscillazione continua di un castello di carta che non crolla mai. Geniale.

10/12/2024

Tracklist

  1. Hover
  2. As Above So Below
  3. Would You Rather
  4. Love Weapon
  5. Rong Weicknes
  6. Toute Suite
  7. Its So Easy
  8. I'm Scanning Things I Can't See
  9. Kayfabe
  10. My Oubliette
  11. Dark Dancing
  12. Great Blues
  13. Transparent
  14. Eternal Irises
  15. Haut Contre Bas




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