Kaia Kater - Strange Medicine

2024 (Free Dirt)
folk, world

Concentrati sulle produzioni più attese dell'anno (Julia Holter, Beth Gibbons, Joanna Newsom), è naturale che possiamo perdere di vita alcune uscite recenti: tra queste, c'è sicuramente il nuovo album di Kaia Kater. Peccato, perché "Strange Medicine" è una vera manna dal cielo, un disco originale e ispirato che svela finalmente in toto le qualità artistiche della musicista di Montreal, nata da madre canadese e padre grenadiano.

Nei sei anni trascorsi dal precedente album "Grenades", Kater ha collaborato come autrice di colonne sonore per film e serie tv del Canadian Film Centre. Nuovi toni e sfumature hanno dunque arricchito il suo già nutrito patrimonio musicale. Banjo, archi e fiati sono i protagonisti di un'avventurosa ed epica narrazione, nella quale vita privata, politica e società sono un'entità unica.
Con "Strange Medicine" Kaia Kater prende per mano la tradizione folk delle comunità rurali, l'imprevedibilità del chamber-jazz, la struggente magia del blues, la profondità spirituale del soul psichedelico e l'essenzialità del minimalismo di Steve Reich, per un opera prestigiosa.
Colonialismo, razzismo, patriarcato e misoginia sono le tematiche che Kater affronta con fierezza e audacia, ribaltando equivoci secolari. Nella vibrante "The Witch", restituisce dignità storica alla figura delle streghe (artificio maschilista che ha soggiogato per secoli la figura femminile), le movenze soul-psych-folk sono folgoranti e il duetto con Aoife O'Donovan è intenso ed emotivamente inebriante.

Di diversa sostanza, ma di egual forza comunicativa e tematica, "Often As The Autumn" è un etereo e ancestrale folk dai toni algidi e spettrali, una rilettura in chiave femminista di antiche storie di fantasmi. In converso, toni più possenti e grevi, con tanto di fiati al seguito, incorniciano la storia della rivoluzione di Grenada contro l'oppressore inglese raccontata in "Mechanics Of The Mind"; le sottointese architetture sonore sono un enigmatico magma sonoro dove neoclassica, chamber-folk e minimalismo si annullano a vicenda.
Pagato il tributo al passato con l'album "Grenades", la musica di Kaia Kater si evolve verso un suono più groovy ("Maker Taker"), si nutre di dolcezze chamber-folk (la cinica denuncia di "The Internet") e scivola con classe verso memorabili intuizioni armoniche (l'inebriante melodia senza tempo di "Tigers").

Al pari di Alison Russell e Rhiannon Giddens, Kaia Kater rinnova la magia della musica americana country con iniezioni di blues, jazz e soul, nello stesso tempo riconsegna a strumenti come il banjo e il violino un ruolo centrale nella complessa elaborazione musicale della raffinata e suggestiva "In Montreal" (un duetto con Alison Russell) e invoca la presenza di Taj Mahal nella mini-sinfonia per banjo e archi di "Fédon", dalla quale è estratto il titolo dell'album, ispirato da una frase di Herbie Hancock che invita gli artisti a trasformare il veleno in medicina. Ai fanatici delle similitudini dedico il mio breve e positivo commento sul fragile folk alla Joni Mitchell dell'austera "History In Motion", mentre le nuance jazz di "Floodlight" spostano l'asse temporale al periodo "Hejra".

Con "Strange Medicine" Kaia Kater mette in scena l'album più personale e completo della propria discografia, contornata da un nutrito e solido gruppo di collaboratori: Joe Gross, Rob Moose, Robbie Kuster, Phil Melanson, Aoife O'Donovan, Allison Russell, Taj Mahal, Franky Rousseau e Dominic Mekky, un team perfetto per un'inattesa evoluzione artistica che merita tutta la vostra attenzione.

19/07/2024

Tracklist

  1. The Witch
  2. Maker Taker
  3. Mechanics Of The Mind
  4. In Montreal
  5. The Internet
  6. Fédon
  7. Floodlights
  8. Often As The Autumn
  9. History In Motion
  10. Tigers




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