Loma - How Will I Live Without A Body?

2024 (Sub Pop)
art-pop, slowcore

A ogni appuntamento con l’art-pop sperimentale dei Loma corrisponde un insieme di sensazioni e riflessioni profonde, mistiche ed estenuanti, un greve e malsano matrimonio tra folk, slowcore e dream-pop che, affrancato dalla struttura verso-inciso-verso, si è pian piano emancipato verso una musicalità visionaria e ambiziosa. L’evoluzione del trio di Austin ha intrigato anche Brian Eno, che non ha esitato a collaborare con la band nel secondo album “Don’t Shy Away”, rispettando la natura poco convenzionale della sua musica.

Separati geograficamente – Emily Cross vive in Inghilterra, Dan Dusznyski in America e Jonathan Melburg in Germania –  i tre musicisti si sono infine riuniti in un’officina di un ex-fabbricante di bare nella gelida contea inglese del Dorset, dove hanno registrato gran parte delle canzoni dell’album.
Con il terzo album “How Will I Live Without A Body?”, i Loma esplorano l’oscurità e la catarsi emotiva-ambientale tipica di una crime-story. I toni narrativi sono ostili, lenti, intimidatori, le sonorità sono ruvide, aspre eppure eteree e fluide al pari di un inebriante stato onirico. Gli arrangiamenti sono scarni, le attitudini folk sono brumose, il minimalismo intinto di jazz e post-rock è saldo, i deboli tessuti ritmici oscillano, mentre le oscure e minacciose atmosfere goth-folk avvolgono il tutto senza predominare.
La voce di Emily Cross è sempre ricca di richiami alla spettrale malinconia di Vashti Bunyan, ma l’aver usato una bara imbottita per registrare tutte le parti vocali ha aggiunto un ulteriore fascino ghostly alle performance dell’ex-Shearwater. Solo la più graffiante e granitica “Please, Come In” offre un cantato agile e slanciato, con cinguettii d’uccelli al seguito, il resto dell’album scivola su toni spigolosi e ansanti.

Quel che accade in “Unbraiding” è una rivelazione. Il sospiro della voce intercetta accordi grezzi di piano, vellutate trame elettroniche, sonorità di chitarre dal forte impatto visivo e una sezione archi che trancia gli ultimi legami con la realtà per una fuga nelle braccia del misticismo post-rock. Isolamento, stanchezza, ansia e senso di abbandono sono le variabili di un tracciato sonoro che i Loma disseminano con una naturalezza impressionante, sfiorando allegorie psichedeliche nella lunga “Broken Doorbell” (dove è percepibile il rumore delle onde) o ingannando i sensi con uno slancio art-pop in stile Beth Gibbons (“A Steady Mind”).
Inutile appigliarsi alle flebili speranze del placido folk finale di “Turnaround” o alla leggerezza di “Affinity”: la musica dei Loma è specchio di una realtà sempre più claustrofobica, ossessiva, amorale. Spazi fisici e mentali che l’eccellente “How It Starts” racconta senza finzione, con una sequenza di variazioni armoniche-ritmiche che tolgono il fiato o con morbide e subdole cadenze tribal-mistiche (“Pink Sky”).

Nel frattempo la musica dei Loma continua ad appassionare come un film crime-noir, la ricerca del colpevole è ancor lunga dall’essere conclusa, ma efferatezze e misfatti sono all’ordine del giorno in “How Will I Live Without A Body?”, ed è un piacere esserne parte, anche solo come spettatori/ascoltatori.

26/07/2024

Tracklist

  1. Please Come In
  2. Arrhythmia
  3. Unbraiding
  4. I Swallowed A Stone
  5. How It Starts
  6. Dark Trio
  7. A Steady Mind
  8. Pink Sky
  9. Broken Doorbell
  10. Affinity
  11. Turnaround






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