Marina Allen

Eight Pointed Star

2024 (Fire)
alternative-folk

La continua e inarrestabile crescita artistica di Marina Allen è una piacevole sorpresa, una conferma di talento e di perseveranza che "Eight Pointed Star" incornicia con un'autorevolezza e una maturità che seduce e incanta.
A sedurre, in verità, è soprattutto la voce, lontana dallo stereotipo languido di molte country-singer. Judee Sill e Karen Carpenter restano i modelli comparativi della Allen, pronta a misurarsi con canzoni decisamente più avventurose, che affondano le radici nel passato e in quelle figure artistiche che l'hanno profondamente influenzata.

Il terzo album della cantautrice americana è un omaggio ai dilettanti dell'arte, ai profanatori della professionalità e del rigore artistico. Dopotutto, il termine dilettante è riferito a chi coltiva un interesse o pratica un'attività per puro diletto, un amatore più che un professionista, con tutte le accezioni positive o minimizzanti che tale temine implica.
"Eight Pointed Star" è ispirato a Maya Deren, regista sperimentale e "dilettante" che Marina Allen ha amato in gioventù e che ha riscoperto con egual candore e forza ora che ha intrapreso la carriera di musicista, vincendo tutte quelle perplessità e quei pregiudizi che le impedivano di suonare le proprie canzoni davanti a un pubblico.

Marina Allen rivendica a pieno titolo l'appellativo di "dilettante", in quanto amante della propria dimensione espressiva. Le canzoni sono ricche sia dal punto dei testi che delle sonorità, a partire dall'eccellente singolo che ha anticipato l'uscita dell'album, "Deep Fake", un brano che amerei definire soul alla maniera di Laura Nyro, un crescendo di armonie acoustic-folk che si dilata e si rimodella su intriganti trame percussive e riff minimali. Egualmente incisivo l'altro singolo "Red Cloud", un omaggio alla propria infanzia trascorsa nel Nebraska, tra l'immagine della nonna a cavallo di un pony e le suggestioni visive del Mago di Oz, storie che fluiscono con delicata malinconia su teneri groove ritmici.
Il precedente album "Centrifics" ha senz'altro consolidato il profilo artistico di Allen, ma alcuni aspetti lasciavano ancora perplessi, richiedendo una verifica sul campo: l'eleganza retrò degli arrangiamenti rischiava di diventare una gabbia dorata per la talentuosa autrice, ma la grazia tipicamente country contagiata da un ipnotico tessuto ritmico di "Easy" e il possente groove di basso chitarra e batteria di "Love Comes Back" non lasciano spazio a dubbi: per Marina Allen la musica non è più una comfort zone ma un punto di partenza per nuove esperienze ("Landlocked").

Non c'è più tempo per leccarsi le ferite, nuove porte si stanno aprendo ("Swinging Doors") e la promettente "dilettante" cantautrice americana è ormai matura e pronta a spiccare il volo verso nuovi orizzonti.

13/06/2024

Tracklist

  1. I'm The Same
  2. Deep Fake
  3. Red Cloud
  4. Swinging Doors
  5. Bad Eye Opal
  6. Easy
  7. Love Comes Back
  8. Landlocked
  9. Between Seasons






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