Canzoni d’autore e spirito corale, elettronica e malinconia. Nell'album di debutto "Kids In Traffic", il quartetto Mildfire, guidato da Einar Stray e di stanza fra Oslo e Berlino, rilegge in chiave art-pop il nu jazz e il post-rock.
L'ensemble di musicisti/compositori, figlio dell'esperienza degli Einar Stray Orchestra, plasma un sound che fonde il gusto ritmico dei To Rococo Rot con i colori slavati dei Notwist e gli slanci corali degli Efterklang di "Parades".
Emblematica "Drinking Salt Water", dove sovrapposizioni vocali e ritmi spezzati valorizzano l'avvicendarsi di momenti pensierosi e aperture.
Tra gli altri episodi, la breve suite "How To Be An Astronaut" riprende un’intimità folktronica ariosa, mentre "Oak Floor" introduce una chitarra indie in stile Mice Parade per poi dirottare su un fondale simil-Mellotron e accordi decisamente radioheadiani.
Un album che fa sentire la sua presenza, senza dover mai alzare la voce.
08/11/2024