Peter Perrett - The Cleansing

2024 (Domino)
singer-songwriter, rock

Se "How The West Was Won" e "Humanworld" sono due dischi che testimoniano un'autentica resurrezione, con il primo a rappresentare la rinascita del fu leader dei The Only Ones e il secondo a confermare che l'emaciato rocker e songwriter inglese era tornato dalle ceneri per restare, anche questo "The Cleansing" potrebbe essere visto come un nuovo inizio. Oggi possiamo infatti essere certi che quello del vecchio Peter (ha spento ormai ben settantatré candeline) è certamente un nuovo percorso, non soltanto la fiammata estemporanea di un sopravvissuto - cosa che lo smunto bardo è stato tante volte, in una storia di dipendenze letali che lo hanno sottratto alle scene con durata ventennale. Perché questo suo terzo disco solista mostra una direzione artistica chiara, ambiziosa, ma soprattutto ha (paradossalmente) la carica di chi ha tutta la vita davanti.

Parliamo infatti di ben un'ora e sette minuti (durata praticamente raddoppiata rispetto al secondo disco) di canzoni, stilisticamente e liricamente coese. Dall'andamento reediano adattato al timbro gutturale e granuloso, dai guizzi blues e, proprio quando ci vuole, da schitarrate infuocate e beat elettronici nel primo caso; dall'ironia sardonica del vegliardo che le ha viste tutte nel secondo. Del resto, Peter si è anche tirato a lucido e messo il vestito delle grandi occasioni, con le spalline importanti nella giacca e gli occhialoni da sole a mascherina rettangolare, per scattare una foto di copertina già iconica.

It's a losing battle, tryin' to be sane
It leaves me tired and listless
If I'm gonna jump in front of a train
I'll wait till after Christmas
don't wanna overstay my welcome
don't wanna overstay my welcome

Così canta Peter nella canzone apripista e manifesto del disco, una danza ipnotica dettata da un riff velvettiano intitolata giustappunto "I Wanna Go With Dignity". Si apre così il disco di un motherfucker cosciente di aver ancora poco tempo a disposizione, ma risoluto a volerne vivere appieno ogni minuto.
E così eccolo aggregare al team composto dai figli Jamie e Peter Jr (rispettivamente a chitarra e basso) anche una crew intergenerazionale, che va da Bobby Gillespie a Carlos O' Connell (Fontaines Dc) e Alice Go (Dream Wife), per una "Disinfectant" sincopata, rocciosa, che procede spedita fino a un finale all’insegna del deliquio chitarristico più bruciante – in seguito tra gli ospiti apparirà anche Johnny Marr.
Non mancano altri momenti fendenti e aguzzi, si pensi a una "Women Gone Bad" che addirittura ammicca all'industrial prototipico dei Suicide o alle distorsioni urticanti sullo sfondo di "Back In The Hole", cantata peraltro da uno che "nel buco" ci ha vissuto a lungo.
"The Cleansing", letteralmente la pulizia, è però anche un disco di canzoni morbide e rischiaranti, dove la formula di Perrett intesse trame morbide e incontra ritornelli dal sapore classico ("Fountain Of You", "Solitary Confinement", ma soprattutto "Less Than Nothing").

Peter Perrett non è mai stato così convincente e diretto, la maturità non si è necessariamente trasformata in consapevolezza, l'inevitabile confronto con la morte, tema che ha caratterizzato la poetica dell'artista già dai tempi dei The Only Ones, è argomento ancor più caldo ora che l'artista combatte contro una grave malattia polmonare, in quest'ottica suona ancor più amara la sua riflessione sul proprio ruolo d'artista e sui sogni sconfitti dalla brusca realtà ("Art Is A Disease").
Non è però un album nostalgico o dolente, "The Cleansing". La greve e robusta ballata "There For You" e la languida melodia "Set The House On Fire" sono ricche di rabbia e non di rassegnazione, e la graffiante ironia di "Do Not Resuscitate" è una sfida narrativa che dimostra che Perrett è più lucido e pungente che mai, dopotutto l'album si apre con un elenco di suicidi che mette subito in chiaro quanto sia oscuro (scusate il gioco di parole) questo suo nuovo album.

Che parli della sua esperienza umana, che racconti storie immaginarie di giovani rocker e ragazze innamorate, che si riferisca sardonicamente alla politica o faccia dell'ironia sui mezzi moderni di comunicazione (qui forse pasticciando un po'), Peter non appare mai logorroico o prolisso. Con "The Cleansing" cerca di recuperare il tempo perduto ("All The Time"), ma soprattutto di rifuggire dall'inevitabile nichilismo di molti colleghi, e grazie a un intelligente ricorso a metafore e sonorità ruggenti e gioiose, centra l'album più importante e vivido della propria carriera.

08/11/2024

Tracklist

  1. I Wanna Go With Dignity
  2. Disinfectant
  3. Fountain Of You
  4. Secret Taliban Wife
  5. Solitary Confinement
  6. Women Gone Bad
  7. Survival Mode
  8. Mixed Up Confucius
  9. Do Not Resuscitate
  10. The Cleansing
  11. All That Time
  12. Kill A Franco Spy
  13. Set The House On Fire
  14. Feast For Sore Eyes
  15. There For You
  16. Art Is A Disease
  17. World In Chains
  18. Back In The Hole
  19. Less Than Nothing
  20. Crystal Clear

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