Robin Carolan - Nosferatu (Original Motion Picture Soundtrack)

2024 (Sacred Bones)
soundtrack

Immagini e musica. Quanto questa unione sia stata fondamentale per la diffusione e lo sviluppo della settima arte, è un quesito che richiederebbe interi volumi per essere approfondito in pieno. Di certo, quando entrambe si fondono insieme in modo tale che il risultato finale sia maggiore della somma delle due parti, si può parlare di vera alchimia tra due fenomeni fisici di per sé separati. Un esempio classico che si potrebbe fare è quello della collaborazione tra Werner Herzog e i Popol Vuh, un caso più unico che raro in cui la presenza della musica potenzia a dismisura l'effetto che avrebbero avuto le immagini prese singolarmente. Tra questi ovviamente “Aguirre, Furore di Dio” e “Nosferatu” riescono in pieno a far capire quanto il genio di un musicista possa contribuire alla grandezza di un film.

Provare a confrontarsi col "Nosferatu" di Herzog e con quello di Murnau è certamente una scelta ambiziosissima per Robert Eggers, uno dei pochi registi che è riuscito, nonostante la giovane età, a creare un hype attorno al proprio nome davvero smisurato, grazie soprattutto ai suoi primi due film "The Witch" e "The Lighthouse". Se Eggers si è messo a confronto con Herzog e Murnau, uscendone comunque bene, seppur con giudizi contrastanti, Robin Carolan, il musicista britannico-irlandese autore della colonna sonora, non aveva un compito meno difficile, dovendosi confrontare con i Popol Vuh di Florian Fricke e persino con Wagner. 

Se si pensa alla magnifica fusione tra i Popol Vuh e il cinema di Herzog, appare chiaro come Eggers ne esca in piedi, mentre Carolan davvero male. Questo non perché la sua musica sia mal prodotta o in generale di qualità pessima, ma senz’altro si può affermare che non riesca ad aggiungere davvero nulla alla potenza innegabile delle immagini. Carolan si limita tendenzialmente a una tradizionale colonna sonora di archi più simile a un compitino ben svolto che a qualcosa di veramente creativo. Un lavoro conservatore che sembra fin troppo simile a innumerevoli colonne sonore di film horror americani, come se Carolan non avesse avuto il coraggio di rischiare davvero. Nelle oltre due ore di film, la cosa che emerge è che le immagini si reggono su nient'altro che su sé stesse, mentre la musica non le sorregge e non le eleva in alcun modo.

Sono più che altro gli aumenti improvvisi di volume a far sobbalzare lo spettatore dalla poltrona, tipico trucchetto da film horror hollywoodiani di serie B, ma da una pellicola di Eggers era lecito attendersi qualcosa di più. Se la visione rimane certamente nella memoria anche dopo molto tempo, la musica, al contrario, tende a scomparire rapidamente, e non resta nella mente alcun tema o alcun brano in particolare correlato all'opera filmica. Tutto svanisce ed è un peccato, perché i colori di Eggers avrebbero meritato composizioni più originali e ambiziose.

14/03/2025

Tracklist

  1. Once upon a Time
  2. Come to Me
  3. Premonition
  4. Herr Knock
  5. Ellen's Dream
  6. Incantation
  7. Goodbye
  8. The Inn / Moroi
  9. Shrine
  10. A Carriage Awaits
  11. Come by the Fire
  12. Destiny
  13. The Castle
  14. Covenant
  15. The Crypt
  16. Lost
  17. Hysterical Spell
  18. Devourance
  19. The Monastery
  20. Solomonar
  21. Increase Thy Thunders
  22. The Professor
  23. Dreams Grow Darker
  24. Possession
  25. An Arrival
  26. A Return
  27. Grünewald
  28. Despair in My Coming
  29. A Curious Mark
  30. Orlok's Shadow
  31. The Vampyr
  32. The First Night
  33. Death, All Around Us
  34. I Know Him
  35. The Second Night
  36. These Nightmares Exist
  37. A Priestess of Isis
  38. Last Goodbye
  39. Never Sleep Again
  40. The Third Night
  41. The Prince of Rats
  42. Daybreak
  43. Liliacs
  44. Foreign Land
  45. Wolves at the Door
  46. Departure
  47. Sickness
  48. That, is the Question
  49. Codex
  50. Her Will
  51. Bound


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